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Truffa dei falsi carabinieri
e avvocati:
nei guai altri due campani

OSIMO - Nuovi sviluppi per l'operazione 'Sciacalli': denunciati un 34enne e un 42enne. Tra le vittime una 72enne non vedente di Jesi alla quale sono stati spillati 1000 euro come corrispettivo per la mediazione di un incidente stradale inesistente occorso al nipote 18enne

La conferenza stampa di febbraio in procura sull’operazione ‘Sciacalli’

Truffa dei falsi carabinieri e avvocati: nella rete dei carabinieri del Norm di Osimo finiscono altri individui coinvolti nell’inchiesta aperta dall’operazione ‘Sciacalli’, portata a termine a febbraio dalla Compagnia osimana e dalla Questura di Ancona.  Se le prime indagini avevano portato all’individuazione di una banda di napoletani tutti arrestati (leggi l’articolo), negli sviluppi dell’inchiesta gli uomini del luogotenente Luciano Almiento hanno denunciato altre persone ritenendoli responsabili di nuove truffe ai danni di persone anziane residenti anche nella Vallesina e nel Pesarese. Nel prosieguo di indagini domenica mattina è stato denunciato in stato di libertà per il reato di truffa aggravata, continuata in concorso con altri complici in via d’identificazione, il 34enne V.G., già arrestato, nativo di Napoli ma residente a Casoria, in atto sottoposto agli arresti domiciliari.

Il capitano Raffaele Conforti (a destra), vertice della Compagnia carabinieri di Osimo)

A suo carico sono emersi elementi che lo collegano alla truffa e al furto ai danni di C.M.A., 72enne non vedente residente a Jesi. Approfittando dello stato di salute e della cecità della donna, il giovane si sarebbe presentato telefonicamente prima come maresciallo dei carabinieri di Ancona e poi avrebbe raggiunto a casa la vittima spacciandosi per un avvocato di Jesi, per farsi consegnare la somma di 1.000 euro, come corrispettivo per la mediazione a seguito di un sinistro stradale inesistente subito dal nipote 18enne della pensionata.

Il luogotenente Luciano Almiento

I militari operanti del Nucleo Operativo della Compagnia di Osimo hanno richiesto al Pm Lioniello che coordina tutta l’indagine, l’aggravamento della misura restrittiva del campano. Gli stessi carabinieri, proseguendo le indagini, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura di Pesaro sempre per il reato di truffa aggravata continuata in concorso con altri complici in via d’identificazione, un altro partenopeo di 42 anni, M.P., nato e residente a Napoli, già noto alle forze dell’ordine ma sconosciuto per questa inchiesta. E’ stato accertato che lo scorso 10 febbraio l’uomo, con la stessa tecnica, avrebbe telefonato a vittime tra Fossombrone e Pesaro, qualificandosi come carabiniere o avvocato e facendosi consegnare denaro e preziosi del valore complessivo di 10.000 euro circa, per risolvere incidenti stradali occorsi a loro familiari, in realtà mai avvenuti.

Gli anziani caduti nel raggiro sono la 70enne C.B., nata a Cantiano ma residente a Fossombrone e la 69enne S.M., nata a Bologna ma residente a Pesaro. I carabinieri ancora una volta invitano la popolazione a diffidare da sconosciuti o da interlocutori al telefono strani. Gli operatori delle forze del’ordine non effettuano mediazioni ne’ chiedono denaro per risolvere questioni di carattere civile e penale.

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