Circa 300 operai degli stabilimenti Elica di Mergo e Cerreto d’Esi questa mattina sono scesi di nuovo in strada e sfilando fino all’ingresso della superstrada Ss 76 a Serra San Quirico e poi bloccando il traffico anche sulla Sp 9. Una mobilitazione annunciata, uno sciopero e un presidio che si sono trasformati in un atto dimostrativo per sollecitare un intervento di Regione e Governo in vista del tavolo al Mise, convocato per martedì prossimo per risolvere la vertenza. L’obiettivo di Fim, Fiom e Uilm nelle trattative con la multinazionale di Fabriano punta a ridurre gli esuberi annunciati dall’azienda insieme alla delocalizzazione delle produzioni con il piano strategico 2021-2023 . Il Coordinamento sindacale unitario chiede alle istituzioni che vengono approntati gli strumenti economici, incentivi che permettano all’azienda di attuare con concretezza un piano di reshoring. « Il tavolo al Mise è stato convocato con ritardo e si apre con poche certezze. In previsione di questo appuntamento oggi abbiamo deciso di fare questa iniziativa per parlare sia all’azienda che alle istituzioni – spiega Piepaolo Pullini (Fiom Ancona) – Nel corso del confronto di questo mesi siamo riusciti a costruire un percorso, anche facendo rimangiare alcuni passaggi all’azienda. Ora il governo deve sostenere questo piano incentivando il lavoro che torna in Italia.. Elica voleva delocalizzare. Siamo riusciti a far maturare un ripensamento su determinate strategie, Oggi c’è da riportare il lavoro in Italia ed il progetto aziendale va sostenuto».
Delocalizzazione Elica, angoscia e rabbia degli operai raccontate da ‘Propaganda live’
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