Su disagi e difficoltà del corpo di polizia municipale, in attesa a settembre del nuovo comandante (leggi i candidati) e delle assunzioni che dovranno arrivare nel corso di un triennio, intervengono i rappresentanti sindacali Andrea Raschia (Cgil) e Fabio Paladini (Uil). Il corpo di polizia municipale è sceso a 73 uomini, in attesa delle prossime assunzioni, e devono essere “tuttofare” (leggi l’articolo).
Da Raschia e Paladini riceviamo:
“Anche di recente, e in più occasioni, la stampa locale non ha mancato di dar voce a sentimenti assai diffusi, quali disagio e malessere, che continuano ad esprimersi nel Comando Polizia Municipale di Ancona. Alcuni hanno preso corpo anche a seguito dell’incontro promosso -finalmente- dal sindaco con gli addetti. Gli equivoci che si sono generati consigliano alcune precisazioni, a cominciare dai numeri della reale forza in campo, e dall’utilizzo. Una forza sempre più indebolita: hanno pesato disinteresse, costante riduzioni di organico, non dimeno un clima aziendale tutt’altro che positivo. E una gestione che, pur nelle oggettive difficoltà, non ha mancato di sollevare dubbi e perplessità, lungo tutti questi anni. Ancor più, soprattutto, la condizione di evidente solitudine vissuta dal personale, un senso di abbandono del quale -probabilmente- il Sindaco sembra acquisire consapevolezza. Gli agenti attualmente in servizio sono 73; un dato che sicuramente grida vendetta per la città capoluogo. Di questi 36 sono impegnati in servizi esterni -viabilità appiedata (compresi i pochi agenti di quartiere rimasti) e motorizzata; mercati; rilievo incidenti stradali e nucleo polizia ambientale;16 sono utilizzati in quei servizi che, per natura non possono essere considerati interni: edilizia – ambiente; annona e commercio; polizia giudiziaria e informazioni, un’attività che poi necessita di essere completata con accertamenti d’ufficio, redazione di verbali, relazioni, e quant’altro serve per concludere le procedure avviate;
20 svolgono quei servizi la cui presenza -oltre, sottolineiamo, all’organizzazione efficiente!- è imprescindibile a far capo dai colleghi addetti alla centrale operativa che supportano in maniera assolutamente indispensabile il personale esterno; e servizi necessari per consentire di concludere l’iter di quelle operazioni che altrimenti non produrrebbero effetti.
Ci riferiamo al prosieguo dell’attività necessaria dopo aver rilevato un incidente stradale; verbali; atti che richiedono un’elaborazione, registrazione, notifiche. E, nei casi previsti dal Codice della Strada, comunicazione al Ministero circa i dati del conducente per la decurtazione dei punti sulla patente; l’esame e lo sviluppo dei ricorsi che i cittadini, nel rispetto della legge, presentano contro gli stessi atti redatti dal Comando; rilascio e controllo del permesso invalidi, pareri sulle attività dei privati che la legge demanda al Comando, sulle manifestazioni.
Non ultimi, i servizi vitali per il funzionamento del Comando (quale organizzazione turni del servizio giornaliero, atti dirigenziali, e tutti quei passaggi non di rado “burocratici”, tipici della macchina amministrativa. E poi, un agente distaccato presso il Tribunale. Nell’attesa di un robusto e non oltre rinviabile intervento sull’organico, per quanto concerne l’altrettanto indispensabile rinnovo del parco mezzi, è di queste ore l’arrivo di 8 nuove autovetture. Fatto che certo non allevia la difficile condizione di carichi di lavoro sempre più pesanti che riguarda la generalità del personale. Tutto il personale! Serve per questo un azione incisiva da parte della Rappresentanza Sindacale, unitaria e solidale, per non indebolire la capacità contrattuale. Da ultimo, l’incontro svolto al Comando con il sindaco. Da anni sollecitiamo un interlocuzione tra addetti e Sindaco, al quale -è bene ricordare- la legge attribuisce dirette responsabilità, per il tramite del Comandante, circa impiego tecnico-operativo degli appartenenti al Corpo.
Ricordiamo le nostre reiterate richieste in tal senso, specie di fronte a passaggi delicati attraversati dal Comando, e al conseguente smarrimento. Mentre continuiamo a profondere tutto l’impegno necessario per intensificare l’azione sindacale e mettere in campo ulteriori e più adeguate iniziative, non mancheremo certo di sollecitare sviluppi positivi.Il fatto, però, resta. Un fatto, appunto, innegabile. Come interpretarlo? Sicuramente è presto, perfino azzardato, definirlo il segno di una decisa inversione di tendenza nelle relazioni aziendali, non solo sindacali, anche umane. Se proviamo, però, ad allargare lo sguardo per valutare anche le recenti novità sul fronte educativo, con l’impegno di effettuare nuove assunzioni a copertura di posti vacanti indispensabili per la gestione degli Asili nido -pezzo non di poco conto nell’annosa vertenza in municipio- potremo rilevare almeno due chiari indizi di un bisogno, evidentemente percepito in modo così diffuso, di girare pagina. Non sarebbe male, come terzo indizio per dare corpo alla prova, che il sindaco non esitasse a dichiarare questa nuova volontà attivando concretamente un fitto e robusto dialogo tra tutti quei soggetti che possono contribuire a far funzionare meglio le cose nella nostra città. Di cui c’è bisogno assoluto. Come ha riconosciuto più volte il sindaco stesso”.
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