Presentare il ‘Modello Adriatico’ di trasporto pensato dall’ingegnere Giuseppe Marconi, esperto progettista di infrastrutture e soprattutto rilanciare l’idea di un arretramento della linea ferroviaria Adriatica, per liberare la costa e integrarla con il tessuto urbano. Sono gli obiettivi del convegno ‘Arretramento della Linea Adriatica – Un futuro per il territorio’, organizzato al Centro Pergoli dal Comune di Falconara in collaborazione con la Regione Marche, l’Ordine degli ingegneri della provincia di Ancona e la Camera di Commercio delle Marche. L’amministrazione falconarese è convinta che lo spostamento a monte dei binari, oltre a rendere possibile l’alta velocità e di conseguenza inserire le Marche nella rete del trasporto internazionale su ferro, così da rendere più competitive le attività economiche marchigiane, rappresenterà un enorme volano di sviluppo per l’economia del territorio, perché permetterà al turismo balneare di dispiegare tutte le sue potenzialità e agli organi di governo di progettare un nuovo sviluppo urbanistico, che valorizzi la risorsa spiaggia.
La scaletta del convegno di oggi, mercoledì 1 ottobre, si è aperta con i saluti del sindaco Stefania Signorini, -fa sapere una nota del Comune di Falconara – che ha sottolineato come sia il momento di «pensare in grande: è dai sogni che nascono i grandi progetti. I Comuni costieri si sono mostrati compatti nel dire no al ‘muro’ antirumore lungo i binari, mi auguro che le comunità della costa marchigiana mostrino altrettanta compattezza nel sostenere l’arretramento della ferrovia, perché uniti abbiamo una forza eccezionale e possiamo vincere questa partita che farebbe crescere i nostri territori». Proprio sull’unità di intenti delle regioni dall’Emilia Romagna alla Puglia, passando per Marche, Abruzzo e Molise, ha puntato l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli, che ha ricordato l’accordo tra le regioni adriatiche per chiedere allo Stato uno studio di fattibilità su ampia scala di arretramento per garantire l’alta velocità, in modo da recuperare il gap con il versante tirrenico. «Rispetto all’arretramento e all’alta velocità – ha affermato l’assessore – la Regione Marche era all’anno zero in termini di progettualità, ma con il presidente Francesco Acquaroli intendiamo recuperare, puntando anche sull’intermodalità». Il convegno si è arricchito dell’intervento dell’ingegnere Alberto Romagnoli, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Ancona, dal titolo ‘Un grande progetto per lo sviluppo delle Marche’. L’Ordine professionale anconetano aveva presentato, nel settembre scorso, un suo studio di prefattibilità per l’arretramento dei binari lungo la costa anconetana.
Il ‘Modello Adriatico’ illustrato dall’ingegnere Giuseppe Marconi, autore del progetto di arretramento commissionato nel 2004 dalla Provincia di Ancona guidata da Enzo Giancarli (presente in platea), guarda oltre i confini provinciali e regionali e immagina un nuovo sistema di trasporto tra Romagna e Abruzzo: tiene conto delle caratteristiche delle città costiere dell’Adriatico centrale da Rimini a Pescara, con caratteristiche omogenee. Il ‘Modello Adriatico’ è una rete di trasporto su ferro composta da due linee parallele, una per la lunga percorrenza destinata all’alta velocita, che correrebbe a monte della A14, una per il trasporto locale sulla costa, ossia il tracciato esistente compreso quello del bypass da convertire a metropolitana di superficie, una sorta di tram elettrico, senza barriere né massicciata e con ingombri ridotti rispetto alla sede ferroviaria, in modo da ricavare anche una pista ciclabile parallela e un tratto di lungomare. Le due linee sarebbero interconnesse tra loro da segmenti ricavati dalle linee esistenti via via intercettate. A quello di Marconi è seguito l’intervento del dottor Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche, che ha parlato delle prospettive economiche di arretramento e alta velocità. A chiudere il convegno l’assessore regionale Baldelli. In platea, limitata a causa delle restrizioni anti-Covid, rappresentanti dei sindacati, delle associazioni di categoria, delle professioni, di associazioni e comitati cittadini, amministratori regionali come Carlo Ciccioli e quelli locali, con assessori e consiglieri, oltre a quelli dei Comuni vicini, ossia il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti e il presidente del consiglio Massimo Bello. Ha moderato il convegno il giornalista Marco Catalani.
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