E’ stato appena eletto e già qualcuno chiede le sue dimissioni. Mentre Roberto Ascani (M5S), sindaco di Castelfidardo al secondo, continua a ragionare sulla composizione della nuova giunta da aprire a una professionalità del centrosinistra, la lista ‘Uniti e Attivi’ che fa parte proprio di quello schieramento lo invita a riconsegnare la fascia tricolore. Terreno del contendere è la vicenda del fallimento di una delle due ditte appaltatrici dei lavori per la nuova scuola media. Un provvedimento che potrebbe allaontanare ancora la conclusione del progetto. La ditta è stata dichiarata fallita a luglio ma la notizia è emersa solo da pochi giorni, a urne elettorali chiuse, mandando sulle barricate già ieri parte dell’opposizione, Uniti e Attivi e Fratelli d’Italia.
«Il problema della scuola sta diventando una vera questione politica. – esordisce la nota di Uniti e Attivi – Il sindaco Ascani nulla dichiara in merito, da bravo comunicatore qual’è sa innanzitutto che una notizia domani non sarà più la stessa e che il passare del tempo porta ad affievolire la cosa, inoltre sa anche che ha bisogno di tempo per riuscire a capire come uscire dal pantano politico in cui è finito. Come si mette la questione si mette male. Possibile che nessuno, sindaco compreso, abbia richiesto alla ditta appaltatrice chiarimenti per il ritardo nell’inizio dei lavori, nonostante noi avessimo più volte sollecitato chiarimenti in merito? Possibile se ne siano accorti solo ora?» si domanda il gruppo di area socialista.
«Se così fosse l’amministrazione si è dimostrata fortemente incapace di gestire la vicenda.- tuona ancora ‘Uniti e Attivi’ – Così mentre una delle ditte appaltatrici falliva ed i lavori languivano, il Movimento 5 stelle sbandierava ai quattro venti, rendering compreso, la realizzazione della nuova scuola come un successo dell’Amministrazione Ascani per cui valeva la pena votarli. Non basta ora chiedersi solo se il sindaco o chi per lui sapesse, cosa che sarebbe di per se gravissima, perché tacere un simile inconveniente avrebbe sconvolto con molta probabilità il risultato elettorale, ma bisogna domandarsi, dando per scontata la buona fede, perché visto il ritardo nell’inizio dei lavori nessuno si è informato ufficialmente, oppure se si è informato quali sono state le risposte e quali sono state le iniziative intraprese e perché non fu comunicato? Sicuramente da un movimento che ha fatto della trasparenza amministrativa un cavallo di battaglia ci si aspetterebbe almeno coerenza con i valori tanto sbandierati».
Poi l’affondo. «Noi di Uniti e Attivi ci attiveremo in tutti modi affinché sia fatta chiarezza sulla questione e sollecitiamo sin da ora i nostri alleati del Pd presenti in Consiglio comunale (i 2 consiglieri di Pd-Bic in minoranza, ndr) ad avviare tutte le azioni necessarie affinché sia fatta chiarezza in merito, non solo per motivi politici, ma per motivi di correttezza nei confronti degli elettori. La stessa correttezza che dovrebbe vedere unite le forze di opposizione nella richiesta di dimissioni del primo cittadino». Turbolenze insomma ad alta quota nel centrosinistra, che rischiano di finire con uno strappo. Il consigliere comunale di Pd-Bic Marco Tiranti, candidato sindaco della coalizione che include ‘Uniti e Attivi’, come anche il segretario dem di Castelfidardo, Enrico Santini, però è lapidario: «Ci dissociamo, non sapevamo nulla, è una iniziativa di ‘Uniti e Attivi’ che non è stata concordata con tutta la coalizione» chiarisce subito Tiranti.
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