«Siamo sorpresi e attoniti. Una notizia del 29 luglio trapela solo ora, ad elezioni chiuse, come se ci sia stata una precisa volontà a non renderla nota. Si è parlato tanto della nuova scuola durante la campagna elettorale, eppure Ascani non ha mai fatto cenno alla problematica emersa: non ne era a conoscenza oppure ha ritenuto di non dover divulgare la cosa? Ci attiveremo quanto prima per saperne di più ed avere i chiarimenti dovuti». A garantirlo è la storica lista civica di Castelfidardo, Solidarietà Popolare che unisce le sue perplessità sulla vicenda del fallimento di una delle due ditte dell’Ati appaltatrice dei lavori di realizzazione della nuova scuola media Soprani di via Montessori, a quelle già espresse da Uniti e Attivi, FdI e Lega. «Questo ennesimo stop – prosegue Sp – ci fa tornare in mente, però, quanto successe sei anni fa quando i 5 stelle, alla scadenza del nostro mandato elettorale, criticarono Solidarietà Popolare per non aver saputo gestire il bando. Oggi possiamo dire che, nonostante se ne siano fatti vanto in campagna elettorale mettendo la scuola tra le cose realizzate, i pentastellati nel corso del loro mandato non hanno certo saputo far molto meglio. Ci dispiace per la città, che da anni aspetta quest’opera ed ogni tanto vede spostare il traguardo più in là. Ci auguriamo che anche questa difficoltà venga al più presto superata per il bene dei nostri ragazzi».
Prosegue il confroto serrato tra minoranza e maggioranza sul ‘caso’ e a tutti torna a replica il sindaco Roberto Ascani parlando di «una nuova sberla per Catraro (Uniti e Attivi), Cingolani (FdI) e Moreschi (Sp). Il primo chiede le mie dimissioni per aver taciuto la notizia ma visto che ho saputo del fallimento dell’azienda solo alle ore 9:35 del 18 ottobre, in pieno ballottaggio, come potevo avvisare? Inoltre Catraro lamenta un mancato controllo sul ritardo nella ripresa dei lavori. Anche su questo sapevamo tutti il motivo del ritardo infatti ne ho parlato personalmente in consiglio comunale e proprio in questi giorni, con la nuova giunta, dovremo approvare il nuovo progetto in variante del prefabbricato. Insomma nessun mancato controllo dell’amministrazione anzi un controllo e una verifica puntuali». Il primo cittadino di Castelfidardo, al secondo mandato dopo il responso delle urne della scorsa settimana, torna a ribattere alle minoranze che lo accusano di scarsa trasparenza nell’aver comunicato alla città le novità sul cantiere.
«Il secondo mi da del furbo o dell’inetto per aver nascosto la notizia o addirittura non sarei stato in grado di vigilare sul regolare svolgimento dei lavori. – prosegue la nota del sindaco di Castelfidardo – A parte il rispetto qui neanche il minimo sindacale che si conviene ad un consigliere, neppure in carica, che avrebbe potuto chiedere agli uffici prima di sbuffare ai quattro venti di cose che non si conoscono. A riguardo risponde l’Agenzia per la Coesione territoriale che il 22 ottobre, durante un sopralluogo sul cantiere, ha confermato il rispetto di tutte le procedure e la capacità di verifica e controllo puntuali sul cantiere. Comprendo la malafede nei confronti degli spregevoli 5 stelle ma qui siamo al classico esempio di boriosa saccenza e scarsa conoscenza dei ruoli negli enti pubblici. Sono davvero imbarazzato invece sul terzo commento, quello di Moreschi, fra l’altro tecnico di un’amministrazione pubblica, il quale ricorda in maniera incompleta e imprecisa quello che successe 6 anni fa. Per prima cosa parlai con il sindaco Soprani per capire cosa era successo, prima di fare considerazioni fuori luogo, e poi criticai la copertura economica della scuola dove anziché mettere soldi veri mise delle permute a finanziamento. Tutte le vicende giudiziarie ricadute sulla testa di ben 3 amministrazioni non sono certo imputabili ai sindaci e considero questi attacchi, da parte di chi è stato in politica da 30 anni e ha conosciuto dall’interno il mondo degli appalti pubblici, una vera e propria mistificazione per screditare l’avversa corrente politica».
Roberto Ascani torna a rassicurare i cittadini «giustamente preoccupati – sottolinea – la ditta fallita non è la capofila dell’associazione temporanea d’impresa che deve costruire la scuola quindi nessun problema sulla prosecuzione dei lavori. La stessa azienda non ha eseguito alcun lavoro per cui la capofila, Coed, potrà tranquillamente scegliere di subbappaltare i lavori ad altra azienda. Infine ci tengo a sottolineare, anche se può sembrare scontato, che abbiamo fatto e faremo tutto il possibile per completare il progetto al più presto. Auspicavo che per un progetto così importante per la cittadinanza, visto il chiaro risultato elettorale, ci fosse un consenso unanime di tutte le forze politiche. Purtroppo non è successo, ne terrò conto per il futuro».
Tommaso Moreschi, infine, dice stop alle polemiche specificando solo di essere perplesso dal tono «della replica del sindaco: si rivolge a me in prima persona e cita la mia professione, senza motivo. Mi sorprende soprattutto perché, solo qualche giorno fa, furono proprio la professionalità e le competenze del nostro gruppo, a detta sua, a spingerlo a cercarmi per proporre a Solidarietà Popolare un accordo ed una convergenza sul programma. Il suo attribuirci “sberle” non fa ora che confermare la bontà di quella che è stata la nostra risposta alla sua proposta: Solidarietà Popolare non farà accordi post-voto ma opposizione, sperando che possa trovare spazio una dialettica civile e mai offensiva, nel rispetto dei principi democratici. Propongo quindi di chiudere qui queste inutili polemiche e di lasciar spazio alle comunicazioni ufficiali: ci aspettiamo dal primo cittadino chiarimenti e notizie tecniche precise sui lavori della scuola nella sede più opportuna, il Consiglio comunale, dove avremo modo di discutere insieme».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati