Una gigantesca porta in metallo spalancata dall’impeto di un fiume d’acqua, che spazza via persone e cose dalla scena, e poi insetti, esplosioni e fuoco, scariche elettriche. Sono soltanto alcuni degli effetti visivi di ‘Freaks Out’, secondo film di Gabriele Mainetti (il primo è ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’), uscito nelle sale cinematografiche da pochi giorni, dopo la presentazione alle 78esima Mostra del Cinema di Venezia. Alcuni di questi Fx elaborati al computer portano anche la firma di Mirco Paolini. «Nella mia amata Castelfidardo, come in tutti i cinema d’Italia esce ‘Freaks Out’. Sono fiero di aver lavorato come consulente degli effetti visivi per lo studio Edi – Effetti Digitali Italiani» scrive sui social media l’ingegnere fidardense, noto per aver già avuto collaborazioni di settore importanti e che da esperto è tornato ad offrire il suo contributo tecnico alla società vincitrice del David di Donatello 2021 per ‘L’incredibile storia dell’isola delle rose’. ‘Freaks Out’ è infatti un’opera che racconta una storia di guerra e di diversità, tra i piano del reale e del fantastico, con dettagli di scena affinati nel post-produzione. Per gli effetti visivi il regista ha infatti deciso di attingere alla tecnologia digitale utilizzata diffusamente nelle pellicole hollywoodiane.
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