Il coordinamento della Lega Jesi si schiera al fianco dei lavoratori della Caterpillar che sotto l’albero di Natale si ritrovano una lettera di licenziamento anziché un premio di produzione.
Solidarietà espressa anche con la partecipazione al sit-in di questa mattina davanti alla Regione dopo la sconcertante la decisione dell’azienda che, pur avendo livelli di produzione molto elevati ed aver continuato ad assumere personale, ha optato per il licenziamento di oltre 200 dipendenti. «La vicenda Caterpillar è un altro segnale per dare tutela legislativa al rilancio economico del Paese – dichiarano i membri del coordinamento leghista jesino – Le aziende che beneficiano di sgravi ed investimenti del governo non devono poter chiudere i battenti senza altro motivo che massimizzare i profitti. Ringraziamo la Regione che, con l’Assessore Aguzzi, si è impegnata ad aprire un tavolo di crisi con la multinazionale e le sigle sindacali per cercare in ogni modo di scongiurare i licenziamenti».
Al termine dell’incontro tra i sindacati, i lavoratori della Caterpillar, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e i capigruppo di tutti i partiti dell’Assemblea legislativa delle Marche, il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi è tornato a sottolineare come «la politica regionale è unita, al fianco dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, per far sì che la vertenza Caterpillar assuma carattere nazionale e veda l’impegno diretto del governo affinché si trovi una soluzione per scongiurare la perdita di centinaia di posti di lavoro. In tal senso mi sono già attivato con il ministro Orlando e il segretario Letta affinché venga fissato e perseguito il primo fondamentale obiettivo: il ritiro della procedura di mobilità che porterebbe in soli 75 giorni al licenziamento dei lavoratori e alla chiusura della fabbrica. E’ fondamentale, infatti, che come avvenuto nel caso di Elica, al governo, alle istituzioni del territorio e ai sindacati venga concesso il tempo necessario per costruire il percorso migliore a salvaguardare il sito produttivo e a tutelare i livelli occupazionali».
«Occorre che il Governo agisca in tempi rapidi e non certamente solo sulla comunicazione dei licenziamenti meno impattante che le multinazionali dovrebbe assumere: la raccomandata piuttosto che il messaggio su WhatsApp» commenta anche il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli, al termine dell’incontro odierno in Regione con i sindacati. «Occorre pensare ad una nuova proposta: lo Stato deve rifondare una nuova Iri, che per legge acquisisca gli stabilimenti delocalizzati e riassuma i tecnici, impiegati e lavoratori, con emissione di azioni speciali uninominali alle maestranze per responsabilizzarle e farle partecipare al capitale e coinvolgerle nel progetto industriale. Quindi, il ritorno sul mercato. Trattandosi di aree di crisi sono consentiti dalle leggi europee interventi di capitalizzazione delle società, ovviamente andranno implementati. Inoltre, auspico anche su questo tema una forte presa di posizione da parte della conferenza Stato-Regioni, visto che si tratta di una problematica comune a tutti i nostri territori regionali».
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