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Vertenza Caterpillar, Fiom Cgil:
«E’ urgente l’incontro al Mise»

JESI - L'hanno ribadito questa mattina durante l'assemblea ai cancelli della Cnh il segretario territoriale Maurizio Gabrielli e il segretario Marche Tiziano Beldomenico. Lunedì i delegati sindacali parleranno in Consiglio comunale mentre il 23 dicembre il ministro Orlando è atteso al corteo dei lavoratori

I lavoratori Caterpillar stamattina all’assemblea davanti ai cancelli Cnh, un’altra azienda del settore meccanico di Jesi

 

La vertenza Caterpillar approda nell’aula consiliare di Jesi. Nella seduta di lunedì prossimo, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali interverranno per dare voce alle fortissime preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e per illustrare le iniziative volte a sensibilizzare cittadini e istituzioni al fine di tenere alta l’attenzione su questa sconcertante e drammatica vicenda. L’intervento è in programma alle ore 17. «Il Comune di Jesi, da parte sua, continua a mantenere uno stretto contatto con la Regione Marche per condividere il percorso che possa presto portare la vertenza sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico ed avviare quanto prima un confronto diretto con la proprietà volto a scongiurare il peggio» rimarca il comunicato dell’Amministrazione comunale.

«E’ fondamentale che la convocazione al Mise avvenga il più presto possibile. Abbiamo 75 giorni per definire l’accordo sindacale, entro quindi il 23 o 24 febbraio,  ma ci sono in mezzo le festività natalizie e il tempo corre. All’azienda chiediamo di ritirare la procedura di mobilità e di  ragionare insieme su tutte le possbili soluzioni» sono tornati a ribadire questa mattina durante lo sciopero di solidarietà ai cancelli della Cnh Industrial il segretario della Fiom di Jesi, Maurizio Gabrielli, e il segretario della Fiom Marche Tiziano Beldomenico. Nel corso delle due assemblee odierne, tenute una stamattina, l’altra oggi pomeriggio ai cancelli della ChnI, i sindacati hanno anche annunciato agli operai della Caterpillar anche la partecipazione del ministro del Lavoro Andrea Orlando e della deputata Pd Alessia Morani alla manifestazione di solidarietà organizzata a Jesi per il prossimo 23 dicembre.

«A sorpresa la multinazionale americana, venerdì scorso, ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Jesi, dove lavorano circa 260 persone (189 dipendenti e 70 lavoratori interinali circa) motivandolo con la decisione di acquistare da terzi i cilindri per le macchine di movimentazione terra. – ha ricordato Maurizio Gabrielli- L’azienda è a Jesi da 75 anni, nata sulle ceneri della Sima, ha commesse e margini di guadagno e lavora su tre turni. A fine anno avrebbero dovuto stabilizzare 15-20 lavoratori interinali dei 70 impiegati nella produzione dei mesi scorsi. Invece è arrivata questa doccia gelata della chiusura della fabbrica. Da quanto abbiamo appreso la produzione del sito di Jesi dovrebbe essere ridistribuita in altri stabilimenti-fotocopia in Messico, Usa e Cina con costi ridotti del 20-25%. Per correttezza avrebbero dovuto in via preliminare parlarne con noi e i lavoratori per trovare una soluzione. La chiusura avrebbe dovuto essere semmai l’ultimo passaggio. Invece la comunicazione ci è arrivata via pec, poi confermata ai lavoratori dall’amministratore francese che si è presentato attorniato da guardie del corpo. In questa vertenza c’è anche la difficoltà di avere referenti. Ecco perché è importante che il confronto avvenga al tavolo del Mise».

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