Hanno attraversato in corteo le vie centrali di Jesi con la consapevolezza che per loro quest’anno, sarà un Natale diverso.
La luce della speranza è ancora accesa però per i lavoratori della Caterpillar, attorniati dalla solidarietà ricevuta, senza colori politici, dalle istituzioni e dai semplici cittadini. Alla manifestazione di oggi pomeriggio, dove erano presenti oltre mille persone, non ha potuto partecipare Andrea Orlando, impegnato nel Consiglio dei Ministri per l’approvazione del decreto legge sulle nuovo norme anti-Covid. Questa mattina l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, ha avuto contatti informali con il Mise e l’amministratore delegato di Caterpillar. Sulle voci che stanno circolando con insistenza in questi giorni relative su possibili compratori dello stabilimento jesino, l’assessore Aguzzi oggi ha preferito glissare: «Ho l’impressione, ma non la certezza, che l’azienda possa avere contatti con potenziali compratori del settore. – ha detto al margine del corteo di protesta – Credo che l’importante in questa vicenda è che ci sia uno sviluppo».
Tutti gli interventi che si sono susseguiti sul palco di piazza Federico II oggi hanno ruotato attorno ad un unico obiettivo: la convocazione del tavolo di crisi al Mise, determinante per far ritirare alla multinazionale statunitense la procedura di mobilità per i 270 lavoratori del sito jesino (189 dipendenti e circa 70 interinali). Alle maestranze è stato dato un preavviso di 75 giorni che scadrà il 24 febbraio 2022, poi senza accordo sindacale partiranno i licenziamenti collettivi. Il tempo stringe. «Non è possibile che le istituzioni del territorio devono subire una simile accetta. Nelle prossime ore fino a che questa vicenda non avrà una soluzione positiva metteremo tutte le nostre forze. – ha assicurato il governatore della Marche, Francesco Acquaroli – Abbiamo già detto ai lavoratori e ai sindacati che siamo disponibili a tutte le azioni necessarie, nelle nostre disponibilità». L’ex presidente della Camera dei Deputati, l’on. Laura Boldrini (Pd), jesina, ha invece esordito con una battuta scherzosa: «Se sono qui su questo palco con Acquaroli, allora voi avete fatto il miracolo!» Poi ha spiegato in sintesi quali sono le difficoltà di questa vertenza. «Cercheremo di ottenere la convocazione del tavolo al Mise. – ha rimarcato la Boldrini – perché questa proprietà è una persona senza volto, il direttore non prenderà mai una decisione diversa da quella che è stata annunciata. Ecco perché dobbiamo negoziare con la proprietà attraverso il ministero. Oltretutto Caterpillar non ha preso soldi pubblici e le nostre sono armi spuntate. Ma Jesi e le Marche hanno pagato un prezzo alto negli anni della crisi e non possiamo permetterci altre vertenze».
Anche l’on. Alessia Morani (Pd) ha ribadito la necessità di far entrare come mediatore nelle trattative sindacali il Mise «Chiediamo al governo, al ministro Giorgetti di intervenire perché è inaccettabile la logica dell’approccio burocratico del numeri dei lavoratori per dare priorità alle vertenze.- ha stigmatizzato- Si deve guardare alla realtà sociale ed economica del territorio dove sono annunciate chiusure di aziende, non ai numeri degli addetti. Pertanto chiedere questa convocazione al Mise finché non ci sarà data. Serviranno altre manifestazioni? Le faremo». Il deputato di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, è tornato invece a parlare di «mattanza che travolge il Paese e chi porta la propria solidarietà costruisce una resistenza a questa mattanza sociale delle azienda che chiudono». La logica del profitto fa spostare le produzioni «in un posto dove può speculare di più. Il governo deve convocare subito il tavolo»
Tra i consiglieri regionali in corteo, c’era anche il capogruppo regionale del Pd Maurizio Mangialardi. «Siamo qui per dire che l’annuncio della chiusura del sito produttivo della Caterpillar di Jesi è inaccettabile sotto ogni punto di vista. Credo che la politica regionale – afferma Mangialardi – abbia dato buona prova di maturità. La mozione che abbiamo approvato martedì scorso in consiglio regionale va esattamente in questa direzione, perché chiede anzitutto un impegno diretto del Mise per individuare strumenti di natura economica e finanziaria in grado di salvaguardare i posti di lavoro e il mantenimento della produzione in Italia; promuovere azioni di moral suasion nei confronti della multinazionale; chiedere all’azienda la sospensione della procedura di mobilità. Allo stesso tempo, questo atto impegna la giunta regionale ad attivarsi immediatamente all’interno della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per modificare il cosiddetto Decreto legge anti-delocalizzazioni, promosso dal ministro del Lavoro Orlando e dalla viceministra allo Sviluppo economico Todde, in modo che i suoi effetti possano essere applicati in maniera retroattiva».
Il sindacalista Stefano Moschini ha invitato comunque a «restare uniti, la lotta sarà lunga e noi dovremo resistere di più della nostra controparte, quella che vuole scappare. Il futuro sarà Caterpillar? Non lo so. Il futuro deve essere il lavoro con le competenze che nessuno può portarci via». Poi sono arrivare le parole del vice sindaco di Jesi, Luca Butini, che ha portato i saluti del sindaco Massimo Bacci (ricoverato all’ospedale). Butini ha ricordato come la scelta di Caterpillar di chiudere il sito di via Roncaglia sia stata «una lacerazione difficile da comprendere. E’ significativo che qui ci siano i colleghi di tutta la Vallesina, le autorità regionali e nazionali. Credo che un futuro ci possa essere, o per l’azienda che riuscirà a recuperare l’appartenza a questo territorio o in qualche altro modo. Stiamo sotto un cielo stellato che tra pochi minuti si accenderà di nuovo» ha detto evocando la luce dei tanti led che quest’anno abbelliscono la piazza centrale di Jesi.Mille luci di speranza.
(Redazione CA)
(foto/video Giusy Marinelli)
E’ il giorno dei lavoratori Caterpillar: il corteo per le vie Jesi «Non molleremo mai» (Foto/Video)
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