di Monia Orazi
Pioraco piange Alessandro Fedrigoni, l’imprenditore illuminato che ha fatto ricostruire la cartiera dopo la distruzione del terremoto. L’imprenditore veronese è morto l’ultimo giorno dell’anno, ma la notizia si è appresa solo ieri, dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo. Aveva 80 anni. Lascia le figlie Francesca ed Alessia. L’entroterra marchigiano gli deve molto, ha salvato due volte la produttività ed il destino delle storiche cartiere Miliani di Fabriano, Pioraco. La prima volta quando il gruppo Fedrigoni, multinazionale nel settore cartario, che nel 2002 aveva acquisito le storiche cartiere Miliani, che navigavano in acque molto difficili, salvandole dal rischio di veder ridimensionare l’attività produttiva ed i posti di lavoro, dopo una fortissima crisi pluriennale e rilanciandole nella sfida del mercato internazionale, con lo storico marchio Carta Fabriano. Sempre la sua passione e la dedizione verso l’azienda sono state fondamentali, per salvare ancora una volta la realtà produttiva della cartiera di Pioraco, messa in ginocchio dalla scossa del 26 ottobre 2016, che alle 21.18 fece crollare il tetto di uno dei capannoni, quello della linea produttiva lunga circa 80 metri. Solo per miracolo, non ci furono morti in quanto era il momento del cambio turno e non c’erano dipendenti, che altrimenti sarebbero rimasti sotto le macerie.
Con un grande impegno dell’azienda, coinvolgendo tutte le istituzioni, insieme all’allora commissario Vasco Errani ed alle amministrazioni locali, Fedrigoni mise in campo grande energia, per ricostruire quanto prima la parte di stabilimento distrutto e per riprendere la produzione. I dipendenti non smisero di lavorare, ma furono provvisoriamente trasferiti negli altri stabilimenti del gruppo. I lavori furono eseguiti con celerità dall’impresa Stella di Fiuminata e dalla Tonelli di Chiari (Bs) ed il 14 settembre 2020 ci fu l’inaugurazione, con Alessandro Fedrigoni che era presente e con grande emozione spiegò l’impegno per far ricostruire a tempo di record la cartiera di Pioraco: «E’ stato un miracolo che nessuno si sia fatto male, ricostruire qui, a Pioraco, non è stata una scelta facile, l’aspetto logistico non è semplice. Abbiamo pensato alle persone, al loro valore, alla capacità ed all’onestà di questa popolazione, tra le nostre maestranze i piorachesi rappresentano un gioiello. Abbiamo scelto di non mandare a casa le persone, era facile con la cassa integrazione, abbiamo scelto di cogliere dalla disgrazia, l’opportunità di trasferire l’esperienza delle persone di qui, negli altri stabilimenti. Per noi è stato un notevole impegno finanziario la prima scommessa vinta è stata rimuovere le quattrocento tonnellate di macerie, grazie al lavoro delle autorità, delle maestranze e delle ditte che hanno realizzato il progetto questa fabbrica è risorta, metteremo le due macchine continue con le ultime tecnologie, per essere ancora più competitivi sul mercato, che in Italia è sempre più difficile». Fedrigoni che nel 2017 ha ceduto la proprietà del gruppo al fondo americano Bain capital private equity, che ora ha la guida del gruppo, multinazionale mondiale nel settore cartario, è stato l’ultimo della famiglia a guidare l’azienda.
Cartiera di Pioraco sotto le macerie, Errani: “Subito la messa in sicurezza”
Dalle macerie risorge la cartiera, Pioraco riparte dal suo gioiello (Foto)
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