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Avvocati, imprenditori, dipendenti pubblici:
gli indagati dell’inchiesta sui vaccini bluff

LA MAXI OPERAZIONE - I nomi dei presunti clienti dell'infermiere anconetano Emanuele Luchetti che avrebbero pagato tra 300 e 450 euro per le finte iniezioni e il successivo Green pass: 13 sono dell'Anconetano. Indagata con un altro ruolo una dirigente dell'Ars

Il momento dell’arresto di Luchetti

 

di Redazione CA

Ci sono due imprenditori, un noto penalista, genitori coi figli, un personal trainer, dipendenti pubblici. Sono queste alcune delle persone  finite nell’inchiesta della procura di Ancona sui vaccini bluff all’hub del Paolinelli che vede 50 indagati: devono rispondere a vario titolo di corruzione, peculato e falso in concorso. Secondo l’accusa, in 45 avrebbero pagato dai 300 ai 450 euro per una finta iniezione così da poter ottenere il Green pass.

L’infermiere Emanuele Luchetti

Uomini, donne, dai 20 ai 60 anni, professionisti e non che sarebbero diventati clienti dell’infermiere Emanuele Luchetti, arrestato dalla Squadra mobile di Ancona con l’accusa di essere il dominus di tutto il sistema, «vaccinatore corrotto» come l’ha definito il gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sarebbe stato lui, infatti secondo l’impianto accusatorio, a provvedere alle false iniezioni, a intascare gran parte dei soldi e permettere ai clienti di ottenere un certificato verde fasullo. Arrestati, ma ai domiciliari, anche i quattro considerati gli intermediari o i procacciatori del sistema: il civitanovese Daniele Mecozzi, 45 anni, ristoratore titolare del Casablanca, l’avvocato anconetano Gabriele Galeazzi, 51 anni, l’anconetano Stefano Galli, 50 anni, e la romena di 41 anni Daniela Maria Zeleniuschi. Loro, secondo l’accusa, avevano il compito di trovare «gente col soldo», come l’ha chiamata lo stesso Luchetti in un’intercettazione, da portare al Paolinelli in cambio di denaro. Tutti, tranne l’avvocato Galeazzi secondo la procura, avrebbero infatti guadagnato qualcosa dal loro ruolo. E infatti a tutti, tranne che al legale, è stata sequestrata una somma di 18mila euro complessivi (15mila solo a Luchetti), ritenuta il profitto indebito.

Indagata, ma a piede libero, anche la dottoressa Liana Spazzafumo, 60 anni, originaria di San Benedetto del Tronto, dirigente regionale in servizio all’Agenzia regionale sanitaria. Gli vengono contestati, in concorso con l’infermiere Luchetti, i reati di corruzione, falso ideologico e peculato. Ieri il suo ufficio in Regione è stato perquisito dai poliziotti della Mobile, che le hanno sequestrato il cellulare e altri supporti informatici. Perquisito pure l’appartamento di Montemarciano, dove a volte soggiornava anche l’infermiere Emanuele Luchetti. Nell’alloggio sarebbero state sequestrate diverse migliaia di euro in contanti.

L’avvocato Gabriele Galeazzi

Tra l’infermiere e i quattro procacciatori, 45 persone che avrebbero appunto pagato per la falsa iniezione e il successivo green pass. Dall’alba di ieri mattina anche la Squadra mobile di Macerata diretta dal commissario capo Matteo Luconi ha provveduto alle notifiche delle relative ordinanze che prevedono l’obbligo di dimora o di presentazione alla polizia giudiziaria e al sequestro dei vari dispositivi informatici dove potrebbero essere i green fasulli.

Di quei 45, infatti, 19 sono del Maceratese, 13 sono dell’Anconetano, 1 del Fermano, e gli altri da Emilia Romagna, Puglia, Lombardia, Veneto, Abruzzo, e Piemonte. Per quanto riguarda la nostra provincia, indagati sono il penalista Gian Luigi Boschi, 47enne, iscritto al Foro di Macerata e residente a Porto Sant’Elpidio, la cui fasulla vaccinazione sarebbe avvenuta, stando agli inquirenti, l’8 dicembre; l’imprenditore civitanovese Rossano Schiavoni, 52 anni, che sarebbe andato al Paolinelli il primo dicembre, l’imprenditrice balneare sempre di Civitanova Maria Francesca Lattanzi, 52 anni; il dipendente comunale di Civitanova Mirko Bianchini, ex capo di Gabinetto del sindaco Ciarapica e già candidato della Lega a Porto Sant’Elpidio; il civitanovese Rossano Ciucci, 52 anni e suo figlio Vittorio, 22 anni, che sarebbero andati da Luchetti il 6 dicembre.

Una delle dosi sprecate

Gli indagati dell’Anconetano: Rosa Fucile, residente ad Ancona, 62 anni; Maria Grazia Papponi, residente a Montemarciano, 60 anni; Sonia Cantarelli, residente ad Ancona, 50 anni; Sara Serrani, residente ad Ancona, 24 anni; Emanuele Egidi, residente ad Ancona, 43 anni; Fabrizio Stazio, residente a Fabriano, 62 anni; Enzo D’Addesa, residente a Falconara, 62 anni; Federica Parmeggiano, residente a Falconara, 60 anni; Raffaella Longino, residente ad Ancona, 58 anni; Michele Gouveia De Sousa, residente ad Ancona, 40 anni; Carolina Lujan Tarsetti, residente ad Ancona, 41 anni; Antonietta Schettino, residente a Camerata Picena, 41 anni; Elena Benedetti, residente a Castelfidardo, 27 anni.

Gli altri maceratesi coinvolti: Luca Marcolini, residente a Macerata, 39 anni; Claudio Schiavoni, residente a Civitanova, 30 anni; Luca Pennesi, residente a Sant’Angelo in Pontano, 43 anni; Barbara Barucca, residente a Treia, 44 anni; Melissa Angeletti, residente a Macerata, 48 anni; Giorgio Ferracuti, residente a Morrovalle, 45 anni; Eleonora Scoponi, residente a Civitanova, 44 anni; Giorgia Lattanzi, residente a Macerata, 30 anni; Jonathan Papapietro, residente a Civitanova, 29 anni; Roberto Tordelli, residente a Porto Recanati, 62 anni; Eleonora Tordelli, residente a Recanati, 35 anni; Maria Cristina Cioti, residente a Porto Recanati, 64 anni; Maria Isabella Gentili, residente a Recanati, 46 anni; Massimo Innaimi, residente a Camerino, 28 anni.

Carlo Pinto, capo della Mobile di Ancona

Gli indagati di fuori regione: Alessandro Venturi, residente a Zola Predosa, 58 anni; Annamaria Quaranta, residente a Grottaglie, 44 anni; Pasqualino Piludu, residente a Torino, 46 anni; Anna Vasilyeva, residente a Monselice, 36 anni; Stefania Bonomi, residente ad Arese, 56 anni; Jennifer Lenzi, residente a Castel Maggiore, 51 anni; Cinzia Calzati, residente a San Giovanni in Persiceto, 48 anni; Fabio Cirotti, residente a Montesilvano, 31 anni; Francesca Di Iorio, residente a Pescara, 32 anni; Ester Sara Ciardo, residente a Corsano, 32 anni; Raffaella Mastrovalerio, residente a Sannicandro Garganico, 32 anni.

Diversi gli indagati che hanno già iniziato a respingere le accuse, convinti di aver ricevuto il vaccino, e che hanno annunciato di volersi sottoporre al test sierologico per dimostrare di avere gli anticorpi dovuti alla vaccinazione.

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