Le Marche sono la prima regione in Italia per numero di terapie monoclonali. È quanto risulta dai dati diffusi dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) relativi alla settimana tra il 6 e il 12 gennaio: a fronte di 13.372 nuovi positivi nelle Marche, sono state richieste 152 sacche di trattamento, con una prevalenza dell’1,14%.
La seconda regione in Italia ha una prevalenza dello 0,58%, circa la metà. La media italiana invece è dello 0,18%. Soddisfazione per Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità e promotore di questo tipo di trattamento: «Ho sempre creduto molto nell’utilizzo dei monoclonali – spiega l’assessore -, anche perché nell’85% dei casi determinano una guarigione quasi immediata».
Il trattamento viene utilizzato in adulti e ragazzi con età pari o superiore ai 12 anni, allo stadio in cui non necessitano di ossigenoterapia ma che sono ad alto rischio di progressione della malattia. Queste terapie vengono somministrate per infusione endovenosa da effettuarsi in un tempo di 60 minuti (seguiti da altri 60 minuti di osservazione), in genere in regime ospedaliero. «Le cure domiciliari, come il Molnupiravir (la pillola anti-covid) e il Remdesivir, insieme ai monoclonali, sono un valido aiuto per ridurre le ospedalizzazioni» conclude Saltamartini.
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