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La Regione liberalizza
i prodotti gluten free

SANITÀ - Approvato il testo unico regionale sul commercio che contiene disposizioni anche in materia di cibi per celiaci. Il contributo pubblico per l'acquisto di generi alimentari senza glutine si potrà utilizzare anche nei supermercati e non solo in farmacie e parafarmacie. Busilacchi: “Una misura a favore dei consumatori affetti dal morbo celiaco e nel rispetto della libera concorrenza”

Il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Gianluca Busilacchi (foto d’archivio)

 

Approvato il testo unico regionale in materia di commercio. Al suo interno le nuove norme in tema di prodotti alimentari per celiaci. Da oggi sarà, dunque, possibile per chi è affetto dal morbo celiaco utilizzare il contributo pubblico mensile per l’acquisto di cibo senza glutine non solo nelle farmacie, nelle parafarmacie e nei negozi specializzati, ma in tutti i punti vendita accreditati, dai piccoli esercizi commerciali ai supermercati della grande distribuzione. Non solo, la proposta di legge – promossa dai consiglieri Gianluca Busilacchi, Gino Traversini e Francesco Micucci, e appoggiata in modo bipartisan dalla commissione – prevede la digitalizzazione e la dematerializzazione della ricetta medica per poter utilizzare il contributo pubblico nei punti vendita. Quattro gli articoli della proposta di legge, inseriti nell’articolo 16 quater del testo unico sul commercio, approvato dall’aula.
«Si tratta di un provvedimento importante, che arriva a pochi giorni dalla settimana della celiachia (13-21 maggio), considerando che la popolazione marchigiana degli affetti da questa patologia è di 3.381 persone – spiega il capogruppo Busilacchi –. Le nuove disposizioni liberalizzano il commercio di prodotti alimentari adatti ai celiaci, con un effetto positivo sul loro costo. Una misura che risponde alle richieste avanzate dalle associazioni delle persone affette da celiachia e che migliora le loro condizioni di vita. Da un lato, dunque, queste disposizioni assicurano ai consumatori celiaci una più ampia scelta nell’esercitare il loro diritto. Potranno infatti acquistare gli alimenti senza glutine usufruendo del contributo pubblico dove ritengono opportuno, confrontando le varie offerte sul mercato. Basti pensare che nelle Marche il paniere dei beni per celiaci ha un costo medio di circa 58 euro nei negozi specializzati, 56 nelle farmacie e 47 nella grande distribuzione. D’altro lato – aggiunge Busilacchi – la nuova normativa recepisce anche le osservazioni dell’Antitrust che ha giudicato le norme prima vigenti nelle Marche troppo restrittive per la concorrenza. La proposta – continua ancora – ha ricevuto il parere favorevole della commissione Sanità ed anche il plauso della Federdistribuzione nazionale che ci ha inviato una lettera per sottolineare “l’apprezzamento per i contenuti della pdl che potranno contribuire a migliorare l’erogazione dei prodotti destinati all’alimentazione delle persone celiache”. Altro aspetto fondamentale toccato dalla legge – conclude Busilacchi – è quello dell’impegno alla dematerializzazione della ricetta medica e dell’acquisto tramite tessere elettroniche».

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