«Progetto Fabriano è una associazione che ha il volto delle donne e degli uomini che la compongono, delle loro storie, delle loro competenze. Parlano più delle parole. E’ un gruppo di lavoro che si ispira all’idea di progresso e di solidarietà e ha come finalità quella di presentare un progetto di rinascita e sviluppo per Fabriano. E di appellarsi alle forze migliori di questa città affinché diano il loro contributo di idee, esperienze e partecipazione». E’ nata una nuova formazione politica a Fabriano ed è pronta a scendere in campo per le Comunali 2022. Un gruppo guidato dall’avvocato Daniela Ghergo, già assistente del presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi, tra il 1996 e il 1998, del quale sono fondatori anche da Lorenzo Vergnetta, Fabio Biondi, Gabriele Comodi, Riccardo Rossi, Maura Nataloni, Marco Spuri e Federico Grimaccia.
«Fabriano è la nostra città. – spiegano i componenti di ‘Progetto Fabriano’ – Molti di noi ci sono nati, altri ci lavorano, tutti noi ci viviamo. L’abbiamo vista scivolare in un declino lento che ormai sembra inesorabile. E ci siamo chiesti se non valga davvero la pena di provare a cambiarne il corso. Per questo vogliamo riunire quante più energie, forze e competenze possibili, perché si mettano a servizio della rinascita della città. Fabriano è piena di talenti sommersi, di energie inespresse, di capacità sopite. Che non trovano interlocutori che sappiano intercettarli e valorizzarli. Nel nostro gruppo c’è posto per tutti coloro che vogliono mettere a disposizione le proprie energie, competenze ed esperienze. Siamo aperti a tutti coloro che vorranno dare un contributo. Saranno loro a fare la differenza. Perché siamo convinti che le persone ed i loro valori contino più delle bandiere o delle appartenenze».
Poi chiariscono che «Progetto Fabriano nasce come promanazione dall’Associazione che abbiamo denominato Fabriano Futura e che è stata regolarmente costituita e regolarmente registrata. Un’associazione giuridicamente del tutto legittima, del tutto regolare, rispetto alla quale al momento della registrazione gli uffici dell’agenzia delle entrate non hanno segnalato omonimie. Non intendiamo però prestarci a strumentalizzazioni, né a polemiche sterili, nè fare da cassa da risonanza a chi vuole emergere dall’obsolescenza nella quale si trova. Pertanto, oggi il soggetto che si presenta dopo essersi costituito in forma associativa ha il nome di ‘Progetto Fabriano’ e con questo nome sarà conosciuto. Questo episodio legato a Fabriano Futura, per quanto banale, ha messo però in luce il degrado culturale e di relazione nel quale Fabriano si trova: una città abituata all’aggressione piuttosto che al confronto, alla polemica piuttosto che alla discussione, alla denigrazione personale piuttosto che al rispetto. Noi vogliamo cambiare tutto questo, vogliamo cambiare innanzitutto il metodo, parlare alla città con un linguaggio diverso, anteponendo il dialogo, la ricerca delle soluzioni, il rispetto per gli altri. Vogliamo riscoprire il valore di una comunità, dove il tuo problema è anche il mio problema, e risolverlo insieme è la dimensione della politica. Una comunità dove tutti sanno che nessuno può farcela da solo. Che, o ci si salva tutti insieme, o non si salva nessuno».
Attrattività, bellezza, connessione, efficienza, produttività, solidarietà, innovazione e centralità sono invece i contenuti, le ‘parole-chiave’ attorno ai quali ruoterà il programma di ‘Progetto Fabriano’. «L’obiettivo che abbiamo – chiudono i fondatori di ‘Progetto Fabriano’ – è costruire un progetto di sviluppo realistico per i prossimi 10-15 anni, proponendo soluzioni concrete elaborate sulla base delle competenze di ciascuno di noi. Ci caratterizza la concretezza, perché abbiamo studiato i problemi e stiamo elaborando le soluzioni, fattibili e concretamente realizzabili. Dopo aver raccolto i contributi di quanti vorranno prendere parte al progetto, lo presenteremo e lo metteremo a disposizione della città. Arriva un momento, nella vita di ciascuno, in cui si deve provare a restituire quello che si è ricevuto: questa città ha dato molto, ci ha viziati nel benessere, e adesso ha bisogno che siamo noi a restituirle dignità e futuro. Siamo ottimisti che Fabriano, dopo essersi ripresa dalla peste del ‘300, essersi risollevata dal terremoto del ’97, abbia le risorse per poter costruire un futuro di opportunità. Progetto Fabriano ci sarà e ne sarà il motore»
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