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Ricorso per condotta anti-sindacale,
in tribunale la vertenza Caterpillar-Jesi

ANCONA - Stamattina aperta e subito chiusa la prima udienza aggiornata dal giudice del Lavoro al prossimo 18 febbraio per ascoltare i testimoni. Domani è atteso Maurizio Landini al presidio dei lavoratori davanti ai cancelli dello stabilimento di via Roncaglia. Posticipata di una settimana invece la visita del ministro Andrea Orlando. Il 15 le parti sociali torneranno al Mise

 

caterpillare ricorso comportamento antisindacale

da sin. l’avvocato Franco Focareta con Tiziano Beldomenico

 

 

 

Prima udienza questa mattina al Tribunale di Ancona per il ricorso  sul comportamento antisindacale presentato contro la Caterpillar dalla Fiom Cgil con Fim e Uilm. Alla multinazionale statunitense i sindacati contestano la modalità di chiusura immediata dello stabilimento di Jesi, annunciata solo lo scorso 10 dicembre con l’avvio della procedura di mobilità per 187  dipendenti diretti e una sessantina di interinali. Un percorso ritenuto  in violazione dello Statuto dei Lavoratori, della normativa del contratto collettivo nazionale e del principio di correttezza nelle relazioni sindacali.  Su richiesta dei ricorrenti, stamattina, il giudice Tania De Antoniis della sezione Lavoro,  ha ammesso e calendarizzato l’audizione di 2 delegati della Rsu ed ha offerto anche all’azienda la possibilità di presentare i propri testimoni, aggiornando l’udienza al prossimo 18 febbraio.

«Il ricorso non mette in discussione la possibilità per una impresa di ridurre, trasferire o chiudere una attività, ne’ la libertà dell’imprenditore stesso di fare determinate scelte. – chiarisce l’avvocato Franco Focareta che tutela con il collega Alessandro Giuliani di Ancona le organizzazioni sindacali, presenti oggi a Palazzo di Giustizia in delegazione – All’attenzione del giudice abbiamo portato solo quello che riteniamo essere una violazione dell’obbligo di informazione sulle prospettive aziendali preventiva, periodica e stringente a carico dei datori di lavoro verso le parti sindacali, prevista dal nostro ordinamento, E in questo caso fino all’incontro di novembre  2021 la Caterpillar non ha mai parlato di chiusura ai rappresentanti sindacali». Nel penultimo incontro azienda-sindacati del 10  novembre si era discusso dei volumi produttivi, di qualità del prodotto e prospettato un piano di stabilizzazione degli interinali. In quello successivo, il 10 dicembre l’azienda ha comunicato ai delegati sindacali lo stop dello stabilimento jesino per trasferire la produzione nelle filiali in Cina e in Messico. Nella veloce udienza di questa mattina, durata circa un quarto d’ora per mettere a fuoco le questioni preliminari, l’azienda è stata patrocinata  da 4 legali, e anche nelle memorie difensive ha ribadito la volontà di chiudere il sito di Jesi ma per una decisione istantanea, non programmata.

I legali della Caterpillar con il direttore dello stabilimento di Jesi

C’ è attesa, insomma, per la sentenza del giudice che dovrebbe arrivare a breve. Se il ricorso verrà accolto sarà annullata la procedura di mobilità. «Una decisione favorevole del giudice garantirebbe tempo ma certo non sarebbe risolutiva in via definitiva» sottolinea Luigi Imperiale, segretario provinciale Fim Cisl. Se venisse ipoteticamente ripresentata una nuova procedura, si allontanerebbero però nel tempo gli eventuali licenziamenti collettivi che senza un accordo sindacale in questo frangente storico scatterebbero già dal prossimo 24 febbraio, al termine dei 75 giorni di trattative concessi dalla legge. «Speriamo che il tribunale ridia ai lavoratori la dignità che è stata tolta il 10 dicembre 2021, azzerando la procedura di mobilità. – auspica  Tiziano Beldomenico, segretario Fiom Cgil Marche presente a Palazzo di Giustizia – Che ci dia la possibilità di discutere serenamente di quello che potrebbe essere il futuro dello stabilimento di Jesi, con quasi 100 anni di presenza sul territorio. E’ un fiore all’occhiello e non possiamo permettere di vederlo chiudere. Ci aspettiamo, inoltre, che tutte le aziende che in queste settimane hanno visitato lo stabilimento di via Roncaglia, abbiano a cuore il suo rilancio con un vero piano industriale che preveda  l’aumento della produzione e della forza lavoro»

Gli operai in presidio davanti ai cancelli della caterpillar di Jesi

Il 15 febbraio intanto è previsto il secondo tavolo di confronto al Mise. Il direttore della Caterpillare di Jesi, Jean Mathieu Chatain, oggi presente in tribunale, ha già comunicato che parteciperà in modalità video conferenza, Sindacati, istituzioni ed esponenti politici hanno richiesto l’intervento del Ministero dello Sviluppo economico per discutere soprattutto del futuro dello stabilimento di Jesi che la stessa multinazionale è disposta a cedere. Proprio per questo motivo, da più parti all’azienda è stato chiesto di ritirare la procedura di mobilità per verificare se gli imprenditori che hanno già visitato il sito (almeno 3) formalizzeranno entro lunedì 14 febbraio le loro manifestazioni d’interesse. Domani mattina intanto  Maurizio Landini, segretario generale della Cgil incontrerà le maestranze al presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica di via Roncaglia. Slitterà invece di una settimana la visita del ministro del lavoro. Andrea Orlando sarà alla Caterpillar venerdì 18 settembre e non domani alle ore 15.30 come programmato. La convocazione del Consiglio dei Ministri l’ha costretto a posticipare l’appuntamento che domani pomeriggio lo avrebbe visto impegnato anche  alla Casa del Popolo di Jesi per discutere di lavoro, tema che è da sempre centrale per il Partito Democratico,  come annunciato dal segretario provinciale del Pd Ancona, Jacopo Francesco Falà, Sabato pomeriggio infine, si confronterà con i lavoratori anche il professor Roberto Mancini dell’Unimc.

(ultimo aggiornamento alle ore 21)



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