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Liomatic Jesi, rotta la trattativa
La Regione riconvoca le parti,
i lavoratori proclamano lo sciopero

VERTENZA- Nulla di fatto dopo i tre incontri programmati per firmare l'accordo sul trasferimento di una parte dei dipendenti nelle sedi di Macerata, Pesaro, Perugia e Arezzo. Carlo Cotichelli, segretario generale Filcams Cgil Ancona: «L’azienda non offre garanzie sul futuro, a parole il gruppo sostiene che non licenzia ma non è disposto a sottoscrivere alcun documento in merito e, dunque, non ci sono prospettive per i prossimi mesi e i dipendenti rischiano il posto»

Liomatic, la sede di Jesi

 

Vertenza Liomatic-Jesi: si rompe il tavolo delle trattative sindacali. La Regione riconvoca i rappresentanti dell’azienda e di Filcams Cgil per venerdì prossimo, 18 febbraio, alle ore 11.30, contestualmente scenderanno in sciopero i lavoratori della filiale jesina. I rapporti si sono irrigiditi e poi incrinati dopo l’ultimo dei tre incontri in video conferenza, quello di oggi, programmati per trovare un accordo sul trasferimento dei lavoratori e la chiusura dello stabilimento di Jesi. A partire dal prossimo 1 marzo, una parte dei dipendenti della Liomatic Jesi – come annunciato dalla stessa azienda – dovrà infatti cambiare sede di lavoro spostandosi nelle filiali di Pesaro, Macerata, Perugia e Arezzo.

«L’azienda non offre garanzie sul futuro dei lavoratori – spiega Carlo Cotichelli, segretario generale Filcams Cgil Ancona  che ha proclamato la mobilitazione dei lavoratori – a parole il gruppo sostiene che non licenzia ma non è disposto a sottoscrivere alcun documento in merito e, dunque, non ci sono prospettive per i prossimi mesi e i dipendenti rischiano il posto». I trasferimenti stabiliti in modo unilaterale dall’azienda «sono discriminatori perché decisi non sulla base di criteri oggettivi» aggiunge Cotichelli, Non solo. Ad oggi, rilancia il segretario di Filcams Cgil Ancona, «il gruppo non ha fatto alcun dietrofront rispetto alla chiusura dello stabilimento di Jesi».

Il confronto tra sindacati e azienda si è pertanto rotto. «Restano le nostre perplessità – insiste Sara Dominella, segreteria provinciale Filcams Cgil -: le richieste sindacali rifiutate integralmente dall’azienda durante gli incontri ci hanno consegnato un quadro decisamente preoccupante”. Alla Regione, chiude Cotichelli, “chiederemo di essere riconvocati quanto prima per aggiornare la situazione e chiarire i motivi della rottura delle trattative». La palla passa ora alla Regione che, in veste di mediatore, ha già trasmesso la convocazione dell’incontro richiesto dai sindacati.

 

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