Voto unanime del Consiglio comunale di Jesi, nel tardo pomeriggio di oggi per la mozione a sostegno della vertenza Caterpillar, firmata da tutti i capigruppo e formalmente presentata durante la seduta in video conferenza aperta anche alle istituzioni sovracomunali. Il documento, che trae origine dalla precedente delibera consiliare assunta dall’aula lo scorso 28 gennaio, impegna l’Amministrazione comunale di Jesi «nel dare pieno sostegno ai lavoratori e ai sindacati» a chiedere prioritariamente e ulteriormente «impegnando così fortemente l’azienda nell’immediata sospensione della procedura di mobilità e di licenziamenti, scongiurando così una drammatica evoluzione nell’immediato per molte famiglie. Ciò permetterebbe alla stessa azienda, nel prosieguo delle trattative aziendali volte alla salvaguardia della storica fabbrica jesina, di garantire nell’immediato, oltre al proficuo proseguimento delle stesse certamente impegnative tali comunque da richiedere ancora energie e tempo, nuove speranze di lavoro e di dare un segnale positivo anche rispetto alla storia e al valore di Caterpillar, a lavoratrici e lavoratori evitando il baratro del licenziamento».
Il presidente del Consiglio, Daniele Massaccesi si è impegnato domani a far recapitare la mozione alla multinazionale. «E’ una fase nella quale serve saggezza e disponibilità da parte di tutti – ha rimarcato Massaccesi – Lunedì 21 il sindaco Massimo Bacci sarà a Roma con l’assessore regionale Aguzzi per il nuovo vertice al Mise, e sarebbe apprezzabile e condivisibile anche la presenza di consiglieri comunali al sit in dei lavoratori promosso dai sindacati davanti al Ministero. Un tassello in più che si aggiunge alle iniziative promosse da tutta la comunità». Alla seduta consiliare hanno partecipato anche il governatore delle Marche, consiglieri regionali, il presidente della Provincia, parlamentari marchigiani e diversi sindaci della Vallesina. Collegati dalla fabbrica di via Roncaglia anche i rappresentanti e i delegati sindacali dei lavoratori. Lunedì partiranno 3 pullman alla volta di Roma.
Maurizio Gabrielli (Fiom Cgil) ha ricordato che domani nel Tribunale di Ancona si svolgerà la seconda udienza per il ricorso presentato dai sindacati per comportamento antisindacale contro l’azienda. «Un appuntamento importante – ha rimarcato – forse non usciremo con sentenza perché magari il giudice si riserverà la decisione ma auspichiamo che non si vada troppo per le lunghe, In caso di accoglimento del ricorso, si allungherebbe il tempocon l’azzeramento della procedura di mobilità; in caso di sconfitta si potrebbero generare ripercussioni anche su altre vertenze. Nel secondo incontro la Mise l’azienda sembra quasi aver fatto passi indietro. Delle 3 offerte per l’acquisizione presentate da 3 imprese, ci ha fatto intendere che una era quella più interessante ma che c’era un abisso da quello che consideravano punto di partenza per trattare. La nostra richiesta, in quel contesto, è stata incentrata ancora una volta sulla richiesta di tempo, Ma Caterpillar non ne vuole sapere e la data del 23 febbraio, quella di scadenza della procedura di mobilità, si avvicina. Da quel momento – ha concluso Gabrielli – l’azienda ha 120 giorni di tempo per far partire i licenziamenti e noi crediamo che potrebbe anche aspettare la sentenza. Un’azienda che si è mostrata molto rigida, che continua a rimandare la palla avanti e a lasciare i lavoratori in presidio. Lunedì torneremo al ministero e andiamo li con questa prospettiva: è necessario più tempo per trattare con i potenziali compratori. Noi speriamo che chi arriverà al posto di Caterpillar prenda tutto il pacchetto intero. Credo che le istituzioni debbano essere disposte a dare il supporto necessario per arrivare alla trasnizione».
Un supporto senza riserve che anche il presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli è tornato a garantire durante il suo intervento. «Questa è una vicenda che ci ha colto tutti di sorpresa per la scelta unilaterale di un’azienda – ha ricordato – L’impegno di tutti ha di fatto portato all’apertura del tavolo al Mise. Sappiamo che ci sono aziende fortemente interessate a dare continuità all’attività e che i tempi sono molto stretti. Con l’assessore Aguzzi riteniamo la vicenda surreale: il modello e l’azione a cui abbiamo assistito non è certamente quello del nostro territorio. Le competenze rappresentano un valore che non può essere cancellato nell’arco di poche ore. Le istituzioni devono restare compatte. Il miglior risultato possibile risieda nella dignità con la quale noi riusciamo ad ottenere il risultato. Continueremo pertanto a fare il possibile e cercheremo di portare il nostro contributo a questa trattativa». La solidarietà è stata espressa a tutti i lavoratori oltre che da tutta l’assemblea cittadina, tra gli altri anche dal presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali, dal consigliere regionale Maurizio Mangialardi e dal senatore Sergio Romagnoli (che lunedì prenderà parte al presidio di Roma). Il sindaco Massimo Bacci che ha apertpo e chiuso l’incontro consiliare, ha sottolineato come la città stia vivendo «le ore cruciali di questa vicenda e che dal territorio deve arrivare un messaggio univoco nelle poche giornate che ci dividono dalla data dal 23 febbraio. Ho partecipato al tavolo del Mise, martedì scorso, ed è apparso a tutti chiaro che c’è un atteggiamento di chiusura dell’impresa nel non non voler concedere ulteriore tempo per dare la possibilità a chi vuole acquisire l’azienda di farlo nei tempistiche e nelle modalità utili per portare a termine operazioni di questa portata, che non si possono concludere in sole 2-3 settimane. Bisogna avere più tempo».
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