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Liomatic Jesi, rottura azienda-sindacati:
«L’accordo non c’è»

ULTIMO incontro con strappo, oggi, tra i vertici aziendali ed i rappresentanti sindacali. Il segretario regionale della Filcams Cgil, Carlo Cotichelli: «Ci riserviamo di agire e tutelare i lavoratori nelle sedi opportune, anche legali». Martedì la chiusura della filiale jesina con il trasferimento dei dipendenti nelle sedi di Macerata, Pesaro, Perugia e Arezzo

I lavoratori della Liomatic Jesi nel presidio davanti alla sede della Regione Marche organizzato la scorsa settimana

 

Liomatic, chiusa la trattativa tra la Filcams Cgil e l’azienda con la rottura definitiva. L’ennesimo strappo si è registrato oggi, dopo l’ultimo incontro convocato tra le parti. «Si conferma incolmabile la distanza tra le proposte aziendali e le richieste dei lavoratori: l’azienda continua a non offrire garanzie sul fronte della prospettiva occupazionale» spiega in una nota Carlo Cotichelli, segretario generale Filcams Cgil Ancona. Intanto, da martedì prossimo, 1 marzo, chiuderà i battenti lo stabilimento di Jesi con i lavoratori che saranno trasferiti a Pesaro, Macerata, Perugia e Arezzo. «Anche sul tema dei trasferimenti – incalza Sara Dominella, segreteria provinciale Filcams Cgil -, l’azienda ha continuato ad avere un atteggiamento di totale chiusura. Infatti, i trasferimenti sono stati decisi con criteri discriminatori, senza tener conto delle condizioni di vita delle persone».  Quanto ai ristori economici, «sono più una provocazione che altro» sostengono i due sindacalisti. A questo punto, annuncia Cotichelli, «ci riserveremo di agire e tutelare i lavoratori nelle sedi opportune. Stiamo facendo anche la valutazione legale sia per la tutela individuale che per giudicare la procedura collettiva che a nostro giudizio è stata aggirata».  Sono circa 40 i dipendenti dello stabilimento di Jesi: una ventina saranno trasferiti ad altra sede di lavoro, gli esterni, invece, continueranno a lavorare sul territorio della provincia di Ancona ma dovranno fare carico una volta a settimana nei depositi di Macerata o Pesaro

 

 

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