Chiuse le adesioni dei lavoratori della Caterpillar al progetto Imr la settimana scorsa, nel tardo pomeriggio di oggi, 13 aprile, si è svolto un nuovo incontro online per definire la vertenza dello stabilimento di via Roncaglia a Jesi, che riguarda la procedura di licenziamento di 189 operai per la produzione di pistoni idraulici per macchine di movimentazione terra. In collegamento l’assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi con la dirigenza dell’azienda, i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti della Imr-Industrialesud Spa, l’azienda italiana che ha dimostrato interesse all’acquisizione dello stabilimento marchigiano e che fornisce prodotti e soluzioni per esterni e per interni auto e truck. La riunione si è conclusa, in serata, con un accordo che prevede il passaggio di 103 operai al Imr-Industrialesud Spa, con due anni di cassa integrazione.
«Dopo mesi di trattative, in cui la Regione Marche ha sempre tenuto un atteggiamento collaborativo, ma estremamente deciso nel pretendere l’interessamento del Mise e poi nel far coincidere le esigenze delle parti per raggiungere un accordo, siamo arrivati alla conclusione – il commento dell’assessore Aguzzi – Per tutto il lavoro svolto, al fine di arrivare a questo importante obiettivo, mi dico fortemente soddisfatto: questi mesi di grande impegno per tutto il mio assessorato hanno portato alla conferma delle attività lavorative per tutti coloro che hanno aderito all’accordo, la maggior parte dei lavoratori; per chi invece ha deciso di non aderire ci sarà un accompagnamento di uscita tramite cassa integrazione, Naspi e incentivo. Oltre a questo, la mia soddisfazione deriva dal fatto che una realtà produttiva storica e radicata nel tessuto sociale ed economico di Jesi, derivata dalla ex Sima Industrie poi diventata Caterpillar, possa continuare a mantenere la sua presenza anche se con una attività diversa: sarebbe stata una amara sconfitta avere invece un capannone vuoto nella zona industriale della città. Infine, voglio dimostrare il mio compiacimento per il rientro nella nostra regione di un’attività che era stata precedentemente delocalizzata in Polonia e che la ditta Imr ha deciso di riportare in Italia, nel sito di Jesi»
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