Gianluigi Paragone, segretario nazionale di Italexit, ieri a Jesi ha lanciato la candidatura a sindaco di Marco Cercaci per le Comunali del prossimo 12 giugno. A una settimana dal voto il senatore ha incontrato gli elettori alle 17.30 in piazza Colocci. «Una giornata indimenticabile. Tanta gente che non si è piegata ai diktat del Governo peggiore del mondo. Un popolo che finalmente ha una casa, una rappresentanza politica. Un partito che da’ una sintesi al diffusissimo dissenso al Draghistan e la traduce in una proposta di vero cambiamento» ha sottolineato Massimo Gianangeli, coordinatore regionale di Italexit per l’Italia nelle Marche al termine del comizio.
«Hanno sospeso persone sane dal lavoro senza alcuna ragione logica o sanitaria sostenibile; non hanno dato nulla a famiglie ed imprese per affrontare il caro vita ed il caro carburante, ma trovano miliardi per finanziare la guerra e l’invio delle armi. – ha tuonato durante il suo intervento Gianluigi Paragone – Un governo così vuole evidentemente la distruzione del popolo e della nostra economia. Deve essere spazzato via. Italexit è pronta per la grande sfida. A Jesi, come nel Paese, siamo l’unica vera alternativa ad un Sistema politico in cui gialli, verdi, rossi e blu fanno tutti la stessa cosa». L’avvocato Marco Cercaci, regista per passione, sostenuto da Italexit ma anche dalla lista del Popolo della Famiglia, intende promuovere e realizzare il progetto di una scuola di alta formazione cinematografica nella città di Federico II, magari nel complesso San Floriano ,e di un polo museale dell’audiovisivo. Cercaci nel ricordare che la qualità della vita a Jesi è alta ha evidenziato inoltre come la città percepisca in pieno le problematiche dalla sicurezza e della sanità: il pronto soccorso del ‘Carlo Urbani’, ad esempio, è carente di personale sanitario. «Abbiamo progetti concreti per la città di Jesi che amiamo. – ha detto ai suoi sostenitori – Un gruppo coeso che unisce l’energia di chi si mette in gioco per la prima volta all’esperienza di persone che conoscono i meccanismi di governo della città. Tutto ciò rappresenta la nostra forza e la nostra coerenza» A seguire si è svolta una cena al ristorante Tabano, con centinaia di simpatizzanti e sostenitori . A tavola si è continuato a discutere dei temi caldi di questa campagna elettorale: lavoro, sanità e cultura.
In serata Paragone in diretta video dal ristorante con Cercaci e Gianangeli ha presentato molti dei candidati della lista Italexit di Jesi. «Jesi è una città interessante e abbiamo una buona percezione. La piazza era piena – ha commentato ancora il leader nazionale di Italexit– Una piazza interessante perché è arrivata poche ore dopo quella di Enrico Letta, direi ‘poverella’, e a distanza di giorni da quella di Giuseppe Conte che pare non sia stata molto brillante. Chissà come mai sono volati fischi? Noi abbiamo parlato di lavoro. Trovo imbarazzate quello che il governo, il Pd, il M5S fanno a proposito di questo tema e del salario minimo quando sono gli stessi che continuano a dare soldi per le armi. Conti viene fischiato perché tre decreti sulle armi li ha votati tutti. I soldi per le armi da mandare in Ucraina li hanno trovati, – ha rimarcato – quelli per poter fare fronte al caro vita, al caro energia e per il lavoro, beh quelli non si trovano mai».
«Interessante monito per il Pd che arriva da Jesi, il più popoloso Comune delle (una volta) rosse Marche che va al voto domenica». Ha commentato questa mattina anche Mario Adinolfi, presidente nazionale de Il Popolo della Famiglia dopo i comizi che si sono tenuti ieri a Jesi. «Di sabato – continua Adinolfi che pubblica e mette a confronto le foto delle due piazze – due comizi nello stesso punto della stessa piazza. Quasi deserta per la coalizione di centrosinistra e oratore Enrico Letta; piena per la coalizione Italexit-Popolo della Famiglia e oratore Gianluigi Paragone. A chi dice che non serve a niente impegnarsi in politica, perché le cose non cambiano mai, io dico che il 12 giugno qualcosa comincia a cambiare. Chi vuole davvero cambiare domenica vota Popolo della Famiglia, a Jesi e in tutta Italia. E guardate la foto: a destra loro, a sinistra noi. Viva noi». Aggiunge Gabriele Cinti, capolista e vice coordinatore regionale del Popolo della Famiglia: «Il Pd vive ormai una politica solo ideologica e al di fuori della realtà. I cittadini lo hanno capito e nelle urne dimostreranno il loro dissenso votando gli unici che rappresentano davvero l’alternativa al malgoverno della nostra nazione e della città».
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