«Scegliendo Lorenzo Fiordelmondo, Jesi non si è lasciata sfuggire l’opportunità di chiudere la triste parentesi degli ultimi dieci anni, caratterizzata dal governo della destra mascherata da civismo, per aprirsi a una stagione di grande cambiamento politico e sociale, in sintonia con la cultura, la storia e la tradizione della città. Un bellissimo risultato per tutto il centrosinistra, che grazie a un candidato giovane, serio e di grande spessore, e a liste composte da persone competenti e appassionate, è riuscito a costruire un programma concreto, fondato su un’idea di comunità forte, coesa e solidale, all’altezza dei bisogni di Jesi e del territorio circostante». Così il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi commenta la vittoria del nuovo sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo. Un risultato che per il capogruppo del Pd ha anche una forte valenza su scala regionale.
«Credo non sfugga a nessuno – spiega Mangialardi – come i risultati di Jesi e Fabriano rappresentino anche un segnale di sfiducia nei confronti della giunta Acquaroli. Non dimentichiamo che Bacci era in predicato di assumere il ruolo di sottosegretario all’interno della giunta regionale e che il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli in questi ultimi mesi ha marcato costantemente il territorio jesino, mettendo la propria faccia sul mezzo disastro partorito dalla Regione su Amazon e avallando con la sua presenza a fianco di Grassetti le farneticanti parole spese da quest’ultimo per sostenere Marasca al ballottaggio. Parole da cui, va la pena ricordarlo, lo stesso Marasca è stato costretto a prendere le distanze. Stesso giudizio vale su quanto accaduto a Fabriano, città dove l’ex presidente Spacca, mentore dell’attuale assessore Carloni, e il suo ex capo di gabinetto Becchetti, attuale segretario generale della giunta regionale, sono stati artefici nel 2020 di una delle più imbarazzanti operazioni trasformiste che le Marche abbiano mai vissuto al fine di sostenere la destra di Acquaroli, la quale, a oggi, non è ancora riuscita a dare una sola risposta ai tanti temi del distretto della montagna, di fatto abbandonato a sé stesso. Insomma, i risultati di questa tornata di amministrative ci indicano la strada da seguire anche in vista delle regionali del 2025. Ora sta a tutti noi lavorare per restituire anche alle Marche un governo adeguato alle sfide che ci attendono».
Al sindaco Lorenzo Fiordelmondo che ha giocato con lo schema strategico del centro sinistra a ‘campo largo’ (il M5S correva con i Verdi nella coalizione del Pd per la lista ‘Jesi Respira’) sono giunte anche le congratulazioni della senatrice del Movimento 5 Stelle, Donatella Agostinelli. «Si è aggiudicato una bella e meritata vittoria ieri al ballottaggio. A lui auguro buon lavoro – commenta la parlamentare pentastellata – Fiordelmondo è indubbiamente una persona seria, lo ha già dimostrato nei suoi anni di impegno passato in politica che a volte ci ha visto in posizioni anche differenti è vero, ma sempre condividendo di fondo gli stessi ideali. Quello che serve davvero è un nuovo inizio per Jesi, all’insegna di valori veri, progressisti, sociali ed ambientali, valori condivisi con il M5S». Ora conclude Agostinelli «bisogna pensare ai cittadini tutti, anche quelli che non hanno votato e che sarà una nuova sfida coinvolgere con entusiasmo».
Anche il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, gioisce per l’esito delle urne di Jesi. «Lorenzo Fiordelmondo è il nuovo sindaco di Jesi. Dopo la vittoria di Daniela Ghergo a Fabriano arriva un’altra bella notizia per il centrosinistra delle Marche. Complimenti e buon lavoro a Lorenzo. Quando ci sono idee chiare, coerenza, proposte vere e concrete e persone che i cittadini ritengono competenti e affidabili…. si vince. A Fabriano, a Jesi, in molti comuni d’Italia grandi, medi e piccoli». Anche il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Pergolesi Spontini insieme al direttore generale Lucia Chiatti e al direttore artistico Cristian Carrara, desidera «porgere a Lorenzo Fiordelmondo, neoeletto Sindaco di Jesi (nonché nuovo Presidente della Fondazione stessa) i migliori auguri di buon lavoro. Siamo pronti a lavorare insieme alla nuova Amministrazione, con spirito di servizio e grande responsabilità verso la città e i cittadini».
Di segno opposto invece il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli. «Non sono per nulla soddisfatto del risultato di Jesi, nonostante potrei esserlo in termini di partito: 11,56% e due seggi in consiglio comunale. Ma in FdI siamo abituati a ragionare in termini di risultato complessivo. – scrive Ciccioli in una nota – Questo modo di pensare, purtroppo, non l’ho riscontrato a Jesi. Credo che i vertici delle Liste Civiche debbano riflettere sulle proprie decisioni: di errori non ne hanno sbagliato neppure uno. Statisticamente parlando, un unicum, visto che almeno una decisione buona avrebbe potuto esserci. L’errore primordiale, non aver accettato una Lista Civica di area identificabile con il centrodestra già per il primo turno».
«In realtà – prosegue il capogruppo regionale di FdI – il passaggio generazionale in politica, come nelle aziende, è storicamente molto difficile e spesso porta insuccessi, in quanto sostituire personalità forti è sempre un’eredità pesante. Ciò è accaduto a Jesi. Le campagne elettorali sono sempre diverse l’una dall’altra. E la storia del dopo Bacci, non poteva essere quella di Bacci. Con il senno di poi è comunque semplice rileggere gli accadimenti, ma probabilmente la candidatura Quaglieri avrebbe potuto essere più di successo. Certamente non ha aiutato anche l’impegnarsi alacremente per allontanare personalità che, al contrario, avrebbero potuto contribuire alla causa elettorale. Infine, la ciliegina sulla torta e che a memoria d’uomo non si ricorda il precedente, non si è mai visto che il candidato sindaco respingesse i voti di chi avrebbe potuto e voluto farlo vincere, mostrando una protervia che, di fatto, lo ha reso inviso al corpo elettorale indeciso. Come avevo evidenziato al primo turno l’autoreferenzialità non paga e le convinzioni sbagliate sono perdenti. A Jesi, l’eredità di Bacci non era da buttare, ma andava corretta. Senza revisioni il risultato è stato catastrofico. A nulla è servito, infatti, il generoso apporto di FdI che ha permesso a Marasca di recuperare almeno al ballottaggio oltre 400 voti, probabilmente molti di più se si considerano i suoi elettori del 1° turno che hanno disertato i seggi, riducendo il distacco da Fiordelmondo, al quale comunque auguriamo buon lavoro. Troverà nel gruppo consiliare di FdI, composto da Antonio Grassetti e Chiara Cercaci, un’opposizione che non farà sconti, ma mai in modo ostruzionistico, quanto costruttiva – conclude – per il bene della città di Jesi».
«Si svolgerà domani in Municipio, con la proclamazione da parte dell’Ufficio Elettorale della Prefettura, il tradizionale passaggio di consegne con il Sindaco uscente. Ringrazio Massimo Bacci e tutte le persone che mi hanno augurato buon lavoro» fa sapere intanto il neo sindaco Lorenzo Fiordelmondo, postando una foto che lo ritrae fuori dal palazzo municiapale.
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