L’ordine di servizio sul piano ferie congiunto per il personale per i due reparti ospedalieri parla chiaro: “…. Lo stabilimento di Osimo, nel reparto di Bronco Pneumologia inizierà la dimissione progressiva dei pazienti degenti dal 17 giugno. I pazienti non dimissibili in tempi brevi vanno riallocati presso la vicina Medicina che manterrà i suoi 31 letti…. contestualmente per lo stabilimento di Jesi si decide che presso la unita’ operativa di Bronco Penumologia vengono garantite le attivita’ di ricovero per un totale di 18 posti letto anche a favore di pazienti provenienti dal pronto soccorso di Osimo…”. Le procedure delle dimissioni dei pazienti osimani sono già iniziate, la chiusura ufficiale del reparto scatterà domani o dopodomani.
D’estate è prassi tagliare i posti letto negli ospedali per permettere al personale di poter godere delle ferie spettanti. Da giugno a settembre il reparto osimano di Pneumologia, che dispone di 10 letti, è sempre stato chiuso ed alcuni letti trasferiti nel vicino reparto di Medicina proprio per gestire al meglio le degenze nel rapporto con la presenza dimezzata di personale. Quest’anno però il paradigma cambia: la Pneumologia osimana chiude nei tre mesi estivi (come al solido) ma i suoi letti e quasi tutto il personale medico vengono ‘spostati’ all’ospedale Carlo Urbani di Jesi che ha necessità di camici bianchi ed è un’eccellenza europea (leggi l’articolo). I consiglieri di minoranza delle liste civiche sollevano pertanto il dubbio che il provvedimento estivo non sia transitorio ma possa concretizzarsi nello smantellamento definitivo di un altro reparto del Ss. Benvenuto e Rocco, che negli ultimi 5 anni ha visto chiudere Urologia, Ginecologia, Pediatria e da pochi mesi anche la farmacia (leggi l’articolo).
IL VIDEO DI DINO LATINI – In video pubblicato su facebook l’ex sindaco Dino Latini (liste civiche) va oltre. Dopo aver addossato le colpe della chiusura di Pneumologia all’attuale primo cittadino Simone Pugnaloni e all’assessore Daniele Bernardini (entrambi Pd), rei di sapere “ma di aver taciuto”, invita di nuovo i concittadini osimani a lavorare per creare “un ospedale civico, un ospedale della Provvidenza, altrimenti non avremo alcun posto dove portare a curare i nostri malati”.
LA PROTESTA DELLE LISTE CIVICHE – A chiamare tutti a raccolta per una protesta pubblica, ieri sera, è stato l’altro ex sindaco Stefano Simoncini (Liste civiche) che per domani alle 21.30 in piazza Boccolino ha organizzato una sorta di sit in. “Ci stringiamo la mano – scrive Simoncini- per protestare in una prima manifestazione pacifica contro la chiusura del reparto di pneumologia di Osimo e dell’Ospedale osimano. Invitiamo quanti hanno a cuore le sorti dell’Ospedale a partecipare. Lunedì 19 giugno ore 21.30 in piazza Boccolino (quella della fontana)”. I movimenti civici, come il M5S, avevano già puntato l’indice sulla carenza di personale della Pneumologia osimana che aveva fatto scrivere ai medici una lettera (leggi l’articolo)
LA REPLICA DEL SINDACO PUGNALONI: “SOLO UN PROVVEDIMENTO ESTIVO” – Sotto il pressing dei due ex primi cittadini avversari, Simone Pugnaloni ha replicano sempre sui social che “Pneumologia non chiude. La collaborazione tra ospedali che dipendono dall’Area vasta 2 nel periodo delle ferie prevede che gli stessi si interscambino il personale medico. Per tale ragione durante l’estate alcuni dei medici della Pneumo di Osimo aiuteranno Jesi e alcuni chirurghi da Jesi verranno ad operare ad Osimo. I posti letto rimangono gli stessi, sara’ il reparto di Medicina ad aiutare i malati con problemi respiratori e comunque un pneumologo ci sara’ sempre. Intanto durante l’estate Inrca ed Asur termineranno di mettere a punto il progetto di integrazione e l’area vasta 2 metterà a bando il 1 stralcio dei lavori di ampliamento del pronto soccorso. Dispiace l’allarmismo degli avversari che ancora dichiarano palesemente di preferire la sanità privata (ospedale della provvidenza) a quella pubblica”.
I CONSIGLIERI PASQUINELLI (L’Altra Osimo con la Sinistra) E MARIANI (Gruppo misto) – “Ad Osimo la Regione ed il Pd chiudono l’ospedale pezzo per pezzo. – tuona anche il capogruppo di minoranza de ‘Altra Osimo, Fabio Pasquinelli – Il sindaco racconta che si tratta di collaborazione tra gli ospedali dell’Area Vasta 2, ma la sua amministrazione ha portato Osimo fuori dalla stessa, accorpando l’ospedale all’Inrca di Ancona. Dopo ostetricia e ginecologia anche pneumologia si trasferisce a Jesi. È una logica conseguenza delle decisioni assunte dalla maggioranza. La mobilitazione delle Liste latiniane, alleate in Regione con il Pd di Spacca e Merloni, è una presa in giro, in quanto le stesse, blaterando di ‘ospedale della provvidenza’ e contemporaneamente sostenendo il progetto Ospedale di rete nel nuovo Inrca, hanno aperto la strada alla chiusura del nosocomio osimano. Noi ci impegniamo a costruire un nuovo ospedale pubblico gestito direttamente dai comuni della Valmusone”.
Quasi sulla stessa lunghezza d’onda la capogruppo del Gruppo Misto Maria Grazia Mariani. “Che senso ha tenere un ospedale aperto senza strumenti e senza personale? – obietta la consigliera di minoranza- Sarebbe una umiliazione anche piu’ grande. Il problema e’ che non ci sono strutture alternative ad Osimo. L’Inrca doveva essere aperto da due anni. Ancora devono iniziare i lavori. Torrette? Impossibile con file e liste di attesa impressionanti. Ma al Pd di Ceriscioli non interessa nulla della salute dei cittadini. L’unica cosa ci e’ rimasta da fare e’ solo pregare Dio… di avere la salute”.
PARTITO POSSIBILE: “PROVE TECNICHE DI DEMOLIZIONE DELL’OSPEDALE” – Partito Possibile aveva già aspramente contestato la fusione dell’ospedale di Osimo con l’Inrca (leggi l’articolo). “Le scelte di politica sanitaria operate dalla giunta delle Marche e dall’Asur – tornano a scrivere in una nota i civatiani – in particolare nell’area vasta 2 corrispondente alla provincia di ancona stanno dimostrando tutta la loro capacita’ di produrre danni in termini di assistenza ospedaliera per i cittadini della Valmusone. Intanto, una prima analisi della famosa fase sperimentale, che dovrebbe condurre alla scomparsa dell’ospedale osimano destinato a confluire con una ‘cessione di ramo d’azienda’ nella struttura inrca, non ci pare abbia apportato, nell’organizzazione e nella produttivita’ dei servizi all’utenza, quelle modifiche positive sempre decantate dagli amministratori locali ma mai realizzatesi”.
Dati alla mano Possibile ribadisce che tutta l’operazione “punta ad una riduzione dei costi eliminando una struttura, dopo aver gia’ abbondantemente tagliato i fondi dei dipendenti in particolare quello che serve a pagare il lavoro straordinario. i lavoratori sono costretti a fare lo straordinario ma non verranno retribuiti. Per quanto riguarda la chirurgia generale, sono 302 quelle incrementate dall’intgrazione osimo-inrca a fronte di 603 interventi esguiti in convenzione/consulenza con l’azienda ospedali riuniti di torrette e di 674 quelle eseguite con la specialita’ di av2 senza contare la normale attivita’di chirurgia d’urgenza. non ci pare si possa parlare di effetto positivo dell’integrazione. Lo stesso dicasi di altre specialita’ come ad esempio l’assenza di dati in incremento per l’ambulatorio di urodinamica”. Ora la chiusura di Pneumologia secondo il mvimento di Pippo Civati è “la riprova della lenta ma progressiva demolizione delle funzioni ospedaliere indispensabili in un territorio che ha un bacino di utenza di piu’ di 100.000 abitanti, e’ di questi giorni la decisione della direzione di area vasta di smantellare la unita’ operativa di bronco pneumologia dell’ospedale di Osimo. Ci sembrano proprio ‘prove tecniche di demolizione’, nessuna garanzia che il fenomeno sia limitato al periodo feriale che comunque non renderebbe meno grave la sitazione sanitaria del territorio. nessuna garanzia infine che la stessa sorte dell’u.o. di Pneumologia non investa anche altre specialistiche e servizi”.
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