Oggi è tornato a pieno regime il distretto metalmeccanico di Fabriano, dopo che la maggior parte delle aziende avevano già ripreso il lavoro la scorsa settimana. Il distretto dell’Elettrodomestico però riparte tra certezze ed incognite. «Siamo di fronte ad una situazione complessa ed inedita in cui ci ritroviamo imprese che confermano un 2022 in linea con il 2021 come Ariston, Faber ed Electrolux, nonostante le tantissime difficoltà derivanti dalla situazione globale– sottolinea in una nota Pierpaolo Pullini della Segreteria Fiom di Ancona – In queste aziende si è anche cominciato e/o continuato un percorso di stabilizzazione di personale precario, sia per garantire dignità al lavoro, che prospettiva e competenze alle stesse imprese. Diversa la situazione per Whirlpool dove, in attesa degli annunci delle decisioni prese dalla stessa multinazionale americana sul proprio futuro in Italia e nell’area Emea, si è in presenza di un forte utilizzo di cassa integrazione per mancanza di volumi, dopo un 2021 ed un inizio di 2022 dove invece le produzioni volavano. Nel mese di agosto lo stabilimento di Melano ha lavorato (tra ferie e Cigo) circa 30% della capacità produttiva ed i segnali di ripresa su settembre sono troppo deboli».
Riprende l’attività anche Elica dove si sta continuando l’implementazione del piano industriale, con l’avanzamento del reshoring e la fusione dei due stabilimenti. «Nelle prossime settimane avverranno – aggiunge Pullini – anche i primi passaggi del personale che ha deciso di aderire al progetto con Ariston che prevede la re-industrializzazione dello stabilimento di Cerreto d’Esi. Nel frattempo l’attività a Mergo è ripresa con l’attivazione del contratto di solidarietà, per cui è prevista una turnazione a 6 ore come concordato nell’accordo del 09/12/2021; nel frattempo dovranno essere messe tutte le iniziative necessarie a fare in modo che alla fine del piano siano garantite tutte le posizioni lavorative full time. Su questo fa ben sperare il fatto che tutti i prodotti di punta di Elica, presenti e futuri, grazie a quanto sottoscritto e concordato, saranno prodotti in Italia. Resta la preoccupazione per la mancanza di politiche industriale necessarie a fronteggiare la complicatissima situazione generale, mancanza che denunciamo anche dentro la campagna elettorale, tra cui la completa assenza del Governo a cominciare dalla vertenza Whirlpool».
La Fiom di Ancona torna a ribadire la necessità di una discussione basata sulla progettualità, avendo già avanzato delle proposte su come fronteggiare le difficoltà di reperimento delle materie prime e delle componentistiche «e, oggi soprattutto, gli iperbolici aumenti dei costi dell’energia, che rischiano di far saltare una parte importante del tessuto industriale del Paese, senza politiche di supporto adeguate, con la paura di vedere scomparire aziende, soprattutto se non solide finanziariamente e/o di dimensioni minori , anche con importanti portafogli ordini in mano».
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