di Antonio Bomba (foto/video Giusy Marinelli)
L’alluvione di Senigallia di giovedì 15 settembre passerà alla storia come una delle più grandi tragedie occorse nella nostra provincia degli ultimi decenni e nelle Marche, dopo quella del sisma del 2016.
Tuttavia già in passato gravi eventi climatici avevano funestato le nostre terre. A volte addirittura mietendo vittime. Come in una escalation negli ultimi sedici anni i cambiamenti climatici hanno prodotto fenomeni atmosferici a cui nessuno era preparato, né l’uomo né il territorio stesso.
Su tutti non può essere di certo dimenticato il più illustre dei precedenti sempre a Senigallia. Era il 4 maggio 2014 quando il Misa straripò dopo forti piogge allagando soprattutto il Vallone di Senigallia, Borgo Bicchia, Mulino e Cannella, oltre che il centro storico di Senigallia stessa. Alla fine si contarono 1.500 sfollati e 5.000 case inagibili perché invase da dal fango. Purtroppo anche 3 morti.
Non può essere certo messo in secondo piano l’evento che forse ha segnato l’inizio di questi flagelli. L’alluvione di Osimo nel settembre 2006. Una bomba d’acqua si scaricò sull’Aspio e poi sui suoi affluenti Scaricalasino e Rigo. 70 millimetri di pioggia in un’ora e mezzo furono capaci di mettere in ginocchio il sistema produttivo di Ancona Sud ed Osimo Stazione. L’acqua straripando inondò le terre andando a formare una sostanza in grado di rendere fangosa e impraticabile per giorni l’intera zona. Un’autentica paralisi che si ripetè con modalità simili a Castelfidardo nel 2011.
E ad Ancona? Non può certo essere dimenticato il giugno 2018 quando cadde così tanta acqua come non accadeva dal 1959. 62 millimetri caduti in appena un’ora e mezza. L’aria più colpita? Come spesso accade la Baraccola. E la città ancora ben si ricorda il soccorso che una squadra di poliziotti mise in atto per salvare due donne rimaste bloccate nella loro auto, sommersa nel sottopassaggio di via Caduti del Lavoro, diventanto per l’occasione degli autentici sommozzatori.
Altro fattore meteorologico di nuova portata per le nostre zone sono le trombe d’aria marine. Nel 9 luglio 2019 a Numana questo evento mise in ginocchio non pochi operatori turistici. Stessa cosa accadde la scorsa estate ma a Falconara.
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