«Sgomento amarezza e tanta rabbia. Difficile trovare le parole giuste per raccontare quello che è successo nelle nostre amate Marche. Sgomento perché ci sono amici e parenti, persone vicine che in un attimo hanno perso tutto. Amarezza perché i nostri (e tanti altri) appelli sono stati costantemente ignorati. Parlano di un consumo di suolo dilagante e sconsiderato: una superficie pari a 203 campi da calcio sottratti in un anno per la cementificazione mentre i fondi regionali sul dissesto idrogeologico nel 2020 e 2021 son stati tagliati a zero. Dimenticando completamente la tragedia nelle stesse zone del 2014. Tutto ciò accompagnato da massivi interventi di rettificazione». Commenta così nel dopo alluvione Daniele Pietroni di Fridays For Future Ancona.
«Senza un suolo capace di drenare e con una gestione dei fiumi che non ne rispetta il naturale andamento idrografico, con un clima che si sta spostando sempre più verso quello tropicale, era possibile ipotizzare una situazione del genere. Nessun evento straordinario. – evidenzia ancora uno degli organizzatori delle manifestazioni dei Fff ad Ancona e nelle Marche- E infine rabbia perché questa situazione era evitabile ascoltando gli appelli di scienziati e società civile . Facendo prevenzione e interventi seri. Dal 2009 ci sono fondi per sistemare il Misa».
Per tutto questo gli ambientalisti non resteranno indifferenti. «Stamattina allo spazio autogestito Arvultura di Senigallia ci sarà un primo coordinamento tra volontari. – conclude la nota – Ad Ancona si sta organizzando punto di raccolta a @Casa Culture e oggi pomeriggio ci sarà un evento benefit allo Spazio autogestito laCupa mentre venerdi 23 settembre portiamo corpi, sentimenti e crisi climatica sotto la Regione, ore 9: sciopero globale del clima per chiedere politiche vere in contrasto alla crisi climatica e risposte immediate per il territorio»
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