di Alberto Bignami
Sono proseguite anche oggi le ricerche dei due dispersi a Barbara: il piccolo Mattia di 8 anni, figlio della farmacista Silvia Mereu; e di Brunella Chiu, mamma della 17enne Noemi Bartolucci rinvenuta morta nella zona di Corinaldo.
Tre giorni purtroppo senza, al momento, alcun esito.
Ricerche che però proseguono «senza sosta e sfruttando la finestra di meteo favorevole» fa sapere il Soccorso Alpino e Speleologico che ha «più di cento uomini impegnati nelle operazioni che si sono concentrate lungo il fiume e nelle aree circostanti gli argini, con Tecnici di Soccorso Forre provenienti da Marche, Umbria, Liguria, Puglia, Veneto, Lazio, Basilicata e Sardegna impegnati a scandagliare il letto del fiume e Piloti Sapr giunti da Alto Adige, Piemonte e Valle d’Aosta a supporto dei tecnici marchigiani».
Ricerche che vedono anche l’impegno dei sommozzatori sia dei vigili del fuoco che dei carabinieri.
La zona viene setacciata palmo a palmo con difficoltà immense, utilizzando anche droni e l’elicottero Drago dei vigili del fuoco.
I soccorritori procedono ricostruendo e basandosi sulla dinamica di quel tragico giovedì notte quando Silvia Mereu si trovava in auto con il figlio di 8 anni, Mattia. Insieme stavano viaggiando a bordo della Mercedes Classe A quando questa è stata travolta da un muro di tronchi, rami e vegetazione varia, spinta e seguita dall’ondata del fiume Nevola.
La donna stava percorrendo la Sp12, diretta verso casa dei genitori, e stava tornando dalla farmacia.
In zona San Pietro di Arcevia, avrebbe svoltato per una stradina che era solita fare per tagliare.
Tutto è stato improvviso perché in quel momento, in quella zona, sembra non stesse piovendo.
L’ondata li ha travolti in pieno, trascinando l’auto per quasi un chilometro.
Poche centinaia di metri dopo il punto d’impatto con l’onda, la donna sarebbe riuscita a venir fuori dall’auto e a prendere con sé il bimbo, attraverso il finestrino perché era impossibile aprire lo sportello. Tutto questo avveniva intorno alle 20.
Mamma e figlio sono stati poi divisi dalla potenza dell’acqua che ha strappato il piccolo dalle braccia della madre. Mattia, bimbo autistico, era riuscito a tenersi aggrappato ad un albero poi, più nulla. La donna aveva riferito di avergli visto il terrore negli occhi anche se non riusciva a dire nulla.
Le grida di aiuto della mamma hanno permesso di portare in salvo lei, ora ricoverata all’ospedale di Senigallia, trovata aggrappata ad un cumulo di detriti e macerie portati dal fiume, mentre gridava ‘aiuto’.
Le ricerche proseguono incessanti, senza fermarsi nemmeno di notte, arrivando anche a 15 chilometri da dove i due erano scomparsi.
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