Whirlpool, il tavolo al Mise si apre alle presenza dei ministri Gianfranco Giorgetti e Andrea Orlando, delle parti sociali ma la multinazionale dà forfait. Oggi pomeriggio nel corso del vertice programmato a Roma, l’azienda ha fatto sapere attraverso una lettera di non essere nelle condizioni di rispondere alla convocazione, in assenza di novità e in attesa della pubblicazione dei risultati del terzo trimestre. Di qui la disponibilità al confronto in un incontro da organizzare, solo dopo il 21 ottobre. Nella missiva Whirlpool ha, comunque, confermato di aver avviato dallo scorso aprile un revisione strategica delle proprie attività nell’area Europa, Medio Oriente e Africa e che tutte le opzioni nell’ambito di questa prospettiva sono «attualmente in corso di valutazione». Al momento, pertanto, non ci sarebbero novità da comunicare rispetto a quanto già fatto a dipendenti e rappresentanti sindacali nelle precedenti settimane dall’azienda che nelle Marche lavora attravero gli stabilimenti di Melano-Fabriano e Comunanza.
«Oggi è un giorno estremamente triste per il nostro Paese, dal momento che Whirlpool neanche si è presentata al tavolo convocato dal governo, dimostrando ancora una volta di non avere alcun rispetto per le istituzioni italiane. – commentano in una nota congiunta Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale presenti al vertice al Mise – La multinazionale ha chiesto, con una lettera, il rinvio della discussione al 21 ottobre per fornire eventuali aggiornamenti sull’eventuale dismissione delle attività produttive dall’area Emea. La manifattura italiana rischia di saltare pezzo su pezzo. Sulla chiusura di Napoli non c’è stata nessuna discussione possibile, e ora stiamo assistendo alla stessa operazione da parte della multinazionale. Occorre agire prima che la decisione venga comunicata agli azionisti. Il governo deve utilizzare poteri speciali nei confronti di Whirlpool. Abbiamo purtroppo già avuto modo di vedere in azione la spregiudicatezza della multinazionale americana. È necessario mettere un freno alle delocalizzazioni e mandare immediatamente un segnale chiaro a Whirlpool».
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