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Allargare il Parco del Conero
includendo anche il Cardeto

ANCONA - Il presidente Daniele Silvetti: «Ampliare i confini a nord dell’area protetta includendo il Parco del Cardeto significa aprire nuovi spazi di fruibilità e dare nuova prospettiva alla città di sviluppo sostenibile»

Il parco del Cardeto (Archivio)

L’idea di allargare a Nord i confini del Parco del Conero includendo anche il Parco del Cardeto è al centro delle attività di programmazione del consiglio direttivo.
«Il dibattito in corso sul presente ed il futuro del Parco urbano più grande di Ancona con i suoi 35 ettari – dice il Presidente dell’Ente regionale, Daniele Silvetti – dovrebbe prendere seriamente in considerazione anche questa ipotesi che avrebbe ricadute positive per la città dal punto di vista ambientale, culturale-turistico senza tralasciare quella economica. Ancona più diventare ancora più competitiva dal punto di vista della ‘sostenibilità’ garantendo sia la tutela ambientale ma al contempo costruendo una vera prospettiva di sviluppo e di promozione delle potenzialità culturali e storico-monumentali che vi insistono».
Ancona è una dei pochissimi capoluoghi di regione in Italia già inserita all’interno di un’area protetta ed oggi può per davvero lanciare un nuovo segnale unico in Italia includendo il Parco del Cardeto all’interno di quelli Regionale del Conero, per rilanciare proprio la sua immagine e le proprie prerogative eco-sostenibili.
Secondo il Presidente del Parco del Conero si andrebbe verso un potenziamento della fruibilità di spazi pubblici senza alterarne l’equilibrio naturalistico. «Prefiguro – continua – nel cuore della città un presidio informativo del Parco del Conero cogestito tra Ente, Comune ed Associazioni Ambientaliste e del

Daniele Silvetti

Volontariato Sociale. Sala riunioni destinato a laboratorio didattico per le Scuole della città e di tutta la Riviera del Conero. Una autentica riqualificazione in chiave ‘green’ di nuovi spazi per le attività storico-culturali. Inoltre – aggiunge – si individuerebbe il 19esimo sentiero escursionistico del Conero senza dimenticare il Cammino ‘Ancona Porta d’Oriente’, che arriva sino a Loreto già esistente ma da potenziare».
Il Cardeto entrerebbe nella programmazione del Parco e della sua cartellonistica per eventi culturali, musicali e storico ambientali. Valorizzeremmo la testimonianza del Campo degli Ebrei, del Convento dei Cappuccini mentre la vecchia polveriera Castelfidardo ed il Faro Pontificio verrebbero messi a sistema con una rinnovata promozione Turistica”. Sarebbero le Tradizioni e la memoria storica di questa area ad essere da traino per la tutela ambientale».
Una nuova centralità della città di Ancona all’interno della Riviera del Conero già rilanciata a livello internazionale. Si rafforzerebbe poi la collaborazione con l’Università e la Soprintendenza Archeologia delle Belle Arti e Paesaggio delle Marche con la quale il rapporto è già consolidato grazie al cluster che il Parco del Conero sta contribuendo a sviluppare tra Archeodromo del Conero ed Area Archeologica di Sirolo e Antiquarium di Numana per individuare percorsi di visita che potrebbero culminare proprio con il Polo museale nazionale di Via Ferretti.
«Noi ci siamo – conclude – e riteniamo che i tempi siano maturi per tornare a progettare all’insegna della sostenibilità e della fruibilità del capoluogo che ha un occasione storica per diventare protagonista partendo proprio dai temi dell’Ambiente e della Cultura».

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