«Il 22 ottobre devo chiudere: sono pieno di debiti, non riesco più ad andare avanti, purtroppo il caro-bollette mi sta soffocando come succede a tante altre aziende come la mia. Sono 40 anni che faccio questo lavoro, sono cresciuto nell’attività aperta da mio padre. Mi dispiace tanto, per tutto quello che si è fatto per i nostri clienti senza pensare al lavoro anche sotto il profilo economico ma piuttosto per sviluppare un’attività vicino a tutti. Dire ‘chiudo’ significa vivere giorni spaventosi, di ansia».
Lorenzo Lucaioli, titolare de ‘La bottega golosa’ di Filottrano, negozio storico con reparto macelleria e gastronomia, ha raccontato questa mattina a ‘L’aria che tira’ trasmissione di La7, la sua esperienza di commerciante con i bilanci in rosso, soffocati dal caro-bollette, rate di mutuo e utenze da pagare. La conduttrice Myrta Merlino, gli ha domandato se avesse provato a chiedere sostegno agli istituti di credito. «Sì, c’ho provato – ha confermato il negoziante – ma la soluzione è rateizzare o pagare per 25 anni un mutuo che non sarebbe sufficiente. Aprire un’attività come chiuderla, oggi ha lo stesso costo. E’ davvero un peccato lasciare tutto, non è facile per me e la mia famiglia».
L’imprenditore Gianluca Brambilla, ospite in collegamento esterno del programma tv, ha proposto e consigliato a Lorenzo di fare riferimento a un nuovo strumento normativo in vigore dallo scorso luglio per chi vive un periodo di difficoltà. «Non chiudere, se non sei in grado di pagare questi debiti- ha rimarcato Brambilla – C’è una legge importante che si chiama ‘allerta giudiziaria’. Con l’aiuto del tuo commercialista lancia questa ‘allerta’ in Camera di Commercio: verranno convocati tutti i tuoi creditori per fare una ipotesi di rientro anche a 10 anni dei debiti e persino il Fisco dovrà accettare la riduzione delle tasse e dovrà farti lo sconto sulle cartelle esattoriali arretrate. Prima di gettare la spugna gioca la carta dell’allerta giudiziaria, senza avere paura».
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