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Omicidio di Osimo:
il marito di Ilaria resta in carcere

INCHIESTA - Tarik El Ghaddassi è accusato del delitto della moglie, trovata morta nella loro abitazione con fratture alla testa e alla braccia. Il gip ha confermato la misura cautelare a Montacuto. Lui ha sempre respinto le accuse. Continuano gli accertamenti sui vestiti e sui tre cellulari sequestrati nella casa di Padiglione

I carabinieri mentre effettuano i rilievi nell’abitazione. Nel riquadro: Tarik El Ghaddassi

 

Tarik El Ghaddassi, il 41enne accusato dell’omicidio volontario aggravato della moglie Ilaria Maiorano, il cui corpo è stato trovato privo di vita nella mattinata di martedì scorso, con la testa e il corpo tumefatti nel letto dell’abitazione di via Montefanese 149 a Osimo, rimane in carcere.

Venerdì scorso, nel carcere di Montacuto alle 11, il Gip Sonia Piermartini aveva effettuato l’interrogatorio di garanzia. L’uomo, difeso dall’avvocato Domenico Biasco, aveva fornito la propria versione dei fatti che si era però aggiunta di alcuni particolari non riferiti durante il primo interrogatorio avvenuto all’interno della caserma dei carabinieri di Osimo, da parte del Pm Daniele Paci.
Venerdì, il marocchino aveva infatti riferito che il litigio non c’era stato la mattina stessa del ritrovamento del cadavere, ma la sera prima quando, a seguito di una discussione avvenuta per motivi di gelosia, la donna era poi caduta dalle scale per quindi rialzarsi e andare a dormire nel letto, in camera con le due figliolette.
L’uomo aveva ammesso di averla colpita ma che comunque si trattava di un incidente domestico.

Il Gip dopo aver convalidato il fermo eseguito dai militari dell’Arma, si era riservata la misura cautelare. El Ghaddassi resta rinchiuso a Montacuto. Nel frattempo, continuano gli accertamenti sui vestiti e sui tre telefoni cellulari sequestrati nell’abitazione della coppia, che era sposata. Esami anche istologici sulle macchie di sangue rinvenute dai carabinieri dei Sis sul pavimento, pareti e anche sulle scale. Saranno queste a definire con chiarezza l’ora della morte della povera donna. La versione fornita dall’uomo non convincerebbe infatti la procura, soprattutto a seguito di quanto emerso fino ad ora dall’autopsia. Ilaria Maiorano ha infatti diverse fratture alla testa, sia davanti che dietro, oltre che alle braccia, come se si fosse difesa. Fratture che sarebbero compatibili con un’arma contundente quali un bastone o una sedia senza escludere categoricamente la caduta dalle scale.



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