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Delitto di Osimo, incontro con Tarik:
«Ha chiesto delle figlie,
è un uomo disperato»

OSIMO - Dopo la convalida del fermo, il legale Domenico Biasco ha incontrato a Montacuto il 42enne accusato di aver ucciso la moglie Ilaria Maiorano. Il 24 ottobre scadranno i termini per presentare l'istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame. E sull'autopsia: «Non ci hanno dato il tempo di nominare un consulente, leso un diritto di difesa»

Il casolare di via Montefanese dove è morta Ilaria Maiorano e (a destra) Tarik El Gadhassi

 

«Tarik è molto provato, è consapevole della delicatezza e della gravità della vicenda. Quello che ho visto è un uomo disperato, distrutto, che sta vivendo sulla propria pelle una delle più orribili tragedie. Ha perso la moglie, è preoccupato per quello che lo aspetta, per il futuro delle sue bambine. Mi ha chiesto di loro. Al momento si trova in una sezione-filtro del carcere e non ha contatti con gli altri detenuti». L’avvocato Domenico Biasco descrive così le condizioni del suo assistito Tarik El Ghaddassi rinchiuso in custodia cautelare a Montacuto con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Secondo la procura, l’11 ottobre scorso, avrebbe ucciso la moglie Ilaria Maiorano nel casolare di via Montefanese, dove la famiglia viveva ad Osimo.

Ieri mattina il legale ha incontrato il 42enne nel penitenziario di Ancona, pochi giorni dopo l’udienza davanti al gip che ha convalidato per l’indagato il fermo per gravi indizi di colpevolezza ed  ha accolto la misura di sicurezza richiesta dal Pm per il pericolo di inquinamento delle prove, di reiterazione del reato e per il pericolo di fuga.

L’avvocato Domenico Biasco

E’ ancora tutta da accertare la verità su questo fatto di sangue che ha scosso la città. Al momento, le indagini sono coperte dal segreto, così come segreto è il luogo dove si trovano le bambine della coppia di 5 e 8 anni, prese in carico dei Servizi sociali. Davanti agli inquirenti Tarik ha ammesso di aver avuto un diverbio acceso con la moglie, di aver alzato le mani negando però di averla mai voluta uccidere. Secondo la sua versione la donna sarebbe caduta dalle scale.

«La vicenda giudiziaria che Tarik dovrà affrontare è seria e potrebbe comportare conseguenze altamente perniciose – sottolinea il suo legale -. Capisco che il processo mediatico viaggia molto più velocemente di quello penale, però è necessario attendere il compimento completo degli esiti investigativi».

Ilaria Maiorano

L’autopsia sul corpo della donna è stata eseguita il 12 ottobre, il giorno dopo la scoperta del delitto, alle 17 all’ospedale di Torrette e la difesa torna a evidenziare di non avervi potuto presenziare con il supporto di un proprio consulente di parte. «Come legale ho ricevuto la comunicazione alle 14.43 del 12 ottobre, all’indagato è stata notificata alle 15,35. In sole 2 ore e un quarto non abbiamo potuto incaricare un medico legale come perito di parte.- afferma l’avvocato-  Lo faremo per sottoporre alla sua attenzione gli esiti della relazione del medico legale chiesta dalla procura quando sarà depositata, senza che però abbia avuto la possibilità di partecipare a quella attività d’indagine così importante. Ritengo che sia stato leso un diritto di difesa. Per me sono giorni di duro lavoro: sto analizzando ogni passaggio dell’ordinanza del gip». I termini per presentare istanza di scarcerazione o per gli arresti domiciliari al Tribunale del Riesame scadranno il prossimo 24 ottobre. L’avvocato Biasco sta studiando le carte e valuterà a breve l’opportunità di chiedere o meno la revoca della misura cautelare per Tarik.

La vicenda di cronaca continua anche a far registrare oscillazioni nel mondo politico. Le Liste civiche Osimo che siedono nei banchi di opposizione in Consiglio comunale annunciano l’imminente presentazione di una ‘mozione di sfiducia’ per il sindaco e l’assessore ai Servizi sociali. «Non lo faremo solo per Ilaria Maiorano ma per tutti i cittadini in difficoltà che dal Comune non hanno ricevuto aiuto» spiegano in una nota. Secondo lo Statuto comunale che richiama il Tuel, la mozione di sfiducia per essere depositata deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei 24 consiglieri comunali (escluso il sindaco che è il numero 25 nella Sala Gialla). Saranno necessarie pertanto 10 firme nel caso del parlamentino osimano. In aula le minoranze possono contare complessivamente su 9 consiglieri, 6 dei quali assegnati ai movimenti civici.

(m. p. c.)



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