E’ passato un mese, dalla tragica alluvione che ha colpito pesantemente il territorio della valle Misa e Nevola per arrivare all’entroterra e agli Appennini. Superata la prima fase dell’emergenza grazie all’apporto di tanti volontari, dei Vigli del fuoco della Protezione civile e all’impegno delle amministrazioni comunali, rimangono profonde ferite sociali economiche. Ora è giunto il momento di avviare un confronto partecipato per rispondere alle emergenze e alle criticità date dall’alluvione. Cgil Cisl e Uil insieme alle rispettive federazioni dei pensionati chiedono pertanto alle singole amministrazioni comunali e in forma associata (come gli Ats) e alle autorità preposte sia per la gestione della emergenza che per salvaguardia e alla manutenzione ordinaria e straordinaria del bacino idrogeologico e montano di questo territorio, di avviare subito un confronto per definire le azioni che si intendono mettere in campo.
«A nostro avviso riteniamo fondamentale sostenere le imprese che hanno avuto ingenti danni stanziando risorse immediate per la ripresa dell’attività produttiva e con congrui e ammortizzatori sociali per i lavoratori interessati. – si legge in una nota congiunta Daria Raffaelli della Cgil Senigallia, Giovanni Giovanelli della Cisl Senigallia, Pasquale Bencivenga della Uil Senigallia, Giordano Mancinelli della Spi Cgil Senigallia e Carlo Zezza della Fnp Cisl – Nessuno deve esser lasciato solo di fronte alle incombenze burocratiche post alluvione per tutte le informazioni documentazioni per la richiesta di risarcimento danni: chiediamo l’istituzione di uno sportello pubblico per l’assistenza alle famiglie e attività produttive colpite dall’alluvione. Chiediamo di stanziare con urgenza risorse immediate per sostenere le famiglie i pensionati per affrontare le conseguenze dell’alluvione. Occorre immediatamente destinare risorse per sospensione pagamento mutui e affitti, sospensione degli obblighi fiscali per i proprietari che non incassano gli affitti a causa dell’alluvione, sospensione pagamenti utenze Gas luce acqua, sospensione pagamento tari, contributo di sostegno economico in base ai componenti del nucleo familiare per affrontare le inevitabili ed indifferibili spese sulla stregua del contributo per l’autonoma sistemazione».
Cgil, Cisl e Uil esprimono tutte le nostre perplessità riguardo al modello B1 perché «è di difficile compilazione; da riconsegnare con la stima presunta dei danni entro il 31 ottobre . Chiediamo – prosegue la nota – di adottare per il risarcimento dei danni una semplice autocertificazione corredata di visura catastale dei mq dell’abitazione danneggiata e applicando per il risarcimento il prezziario regionale. Il modello B1 da compilare peraltro entro il 31 ottobre è assurdo. Si deve garantire almeno il Rimborso di un mezzi di locomozione (autovettura e scooter), almeno uno per nucleo familiare. Per quanto riguarda l’emergenza ambientale e il dissesto idrogeologico è chiaro che gli interventi per la messa in sicurezza non sono più rinviabili e si devono superare tutti gli intoppi burocratici e snellire l’avvio delle opere di conservazione e manutenzione del sistema idrogeologico».
Serve inoltre un adeguamento piani di prevenzione per allagamenti dei comuni lungo il fiume Misa e Nevola – sottolineano i sindacati – e adozione di un efficace piano di allarme della popolazione in caso di eventi alluvionali: adeguamento del contratto di fiume del Misa e Nevola; «la definizione degli interventi e del cronoprogramma degli interventi per la messa in sicurezza del bacino fluviale del Misa e del Nevola; istituzione di due tavoli i tecnici di monitoraggio uno per la messa in sicurezza del bacino idrogeologico del Misa nevola zona appenninica e sub appenninica e uno per il monitoraggio delle misure (economiche sociali) messe in campo per il sostegno alla popolazione e alle attività produttive. Siamo certi che solo con un metodo di confronto aperto e costruttivo che sappia raccogliere le istanze socio economiche rappresentante significativamente dalle organizzazioni sindacali si supererà questa delicatissima situazione».
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