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«Maddalena poteva salvarsi»:
condannato a 14 anni il pusher,
2 anni per l’amica

TRAGEDIA - La ragazza era morta per un'overdose il 27 marzo dello scorso anno. Nel processo in corte d'assise a Roma è stato accertato come quelle 15 ore di attesa prima di allertare i soccorsi, siano state fatali

Maddalena Urbani

Per la corte d’assise di Roma, Maddalena Urbani si poteva salvare e il suo è stato dunque un omicidio volontario.
Per questo motivo lo spacciatore 64enne di origini siriane, Abdulaziz Rajab, è stato condannato oggi a 14 anni di carcere. Pena di 2 anni, invece, per l’amica 23enne Kaoula El Haouzi in quanto non fece nulla per salvarla incorrendo dunque nel reato di omissione di soccorso.
Maddalena Urbani, figlia del medico Carlo, originario di Castelplanio, il primo a isolare il virus della Sars, venne trovata morta intorno all’ora di pranzo del 27 marzo dello scorso anno, in un’abitazione della Cassia, a Roma. I soccorsi vennero chiamati 15 ore più tardi rispetto a quando la 21enne accusò il malore. Interminabili ore perse, diventate fatali per la povera ‘Maddy’.
Venne rinvenuta cadavere a casa del pusher che in quel momento si trovava agli arresti domiciliari per spaccio, e che aveva ospitato le due ragazze nonostante non potesse ricevere nessuno.
Lo scorso 18 ottobre, il Pm Pietro Polidoro aveva chiesto 21 anni per il 64enne e, per concorso in omicidio, 14 per l’amica di ‘Maddy’. I giudici hanno inoltre stabilito una provvisionale immediatamente esecutiva di 170mila euro a favore della famiglia.
Nel processo si sono costituiti parte civile la madre e il fratello della vittima.

«Maddalena Urbani poteva salvarsi, soccorsi chiamati dopo 17 ore» Chiesti 21 anni per il pusher e 14 per l’amica

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