«L’emergenza della pandemia aveva evidenziato la cronica carenze di personale sanitario, medico ma anche e soprattutto infermieristico. Ora che il ciclone è passato si continua a non mettere mano alla risoluzione del problema che deve ripartire dall’inserimento di nuovi infermieri nel Sistema Sanitario Nazionale». Ecco come Giuseppino Conti, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona, sintetizza in una nota esigenze di una categoria, quella degli infermieri, che necessita di risposte anche nei presidi provinciali. Il caso dell’ospedale “Profili” di Fabriano nel quale vengono posticipati gli interventi programmati potendo gestire solo le urgenze non è l’unico.
«Serve nuovo personale – insiste l’Ordine – che consenta di rispondere alle esigenze di un territorio montano e collinare che ha nell’ospedale di Fabriano il punto di riferimento sanitario così come in tutto il territorio provinciale. Da Jesi, a Senigallia per arrivare al capoluogo, le problematiche sono comuni a tutti i presidi e occorrono scelte coraggiose per garantire servizi all’utenza ma anche condizioni di lavoro dignitose per il personale». I temi sul tavolo sono molti.«Aspettiamo un’interlocuzione diretta con l’assessore alla Salute Saltamartini che manca da troppo tempo – insiste il presidente Conti – nella quale ragionare del Dm 70 così da erogare un’assistenza basata sui bisogni della persona ma anche del Dm 77 che ridefinisce i servizi sul territorio».
Secondo l’Ordine degli Infermieri la riorganizzazione dei servizi territoriali non può fermarsi all’attivazione dell’Infermiere di Famiglia e Comunità come già deve prevedere lo sviluppo dell’intero assetto previsto dalla norma: Case di Comunità, Centrale Operativa Territoriale, Continuità Assistenziale, Infermiere di Famiglia e Comunità, Ospedale di Comunità, Rete cure palliative, Hospice. «Inoltre ci sono problemi di governance, di competenze e di responsabilità che riguardano la figura dell’Infermiere che devono necessariamente essere affrontate – conclude l’Opi Ancona che rappresenta 3.900 infermieri della provincia di Ancona sugli 11mila delle Marche – e per le quali siamo pronti al confronto».
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