di Alessandra Pierini
«Un terremoto moderato nella classificazione sismica, eventi come questi non provocano danno, se le case sono costruite bene». Carlo Doglioni, geologo e presidente dell’Ingv, descrive così la scossa sismica di questa mattina alle 7,07 di magnitudo 5.5 con epicentro di fronte alla costa marchigiana e il conseguente sciame sismico ancora in corso. Al di là delle considerazioni tecniche, il suo è un monito all’intero Paese: «L’edificato italiano non sempre risponde a questi criteri. La scossa di oggi non ha provocato danni significativi alle abitazioni solo perché è avvenuto avvenuto in mare. Le zone centrali hanno una forma a losanga con dimensioni precise e nel caso della scossa di questa mattina l’area epicentrale non è ricaduta in terra». La città più vicina all’epicentro è infatti Fano che si trova a 31 chilometri. «Questo dovrebbe essere – continua Doglioni – un elemento, non solo di riflessione ma di azione, per costruire da qui in avanti in Italia, una cultura dei rischi naturali.
Presidente, come si spiega la scossa di questa mattina?
«E’ un fenomeno del tutto naturale. Riguarda una delle strutture comprensive dell’Appennino, in parte sommerso nell’Adriatico, che è in compressione. La costa si sta accorciando e si muove tra i 2 e i 4 millimetri l’anno. Un movimento come quello della scossa di questa mattina alle 7,07 può essere di 30-40 centimetri. L’attrito prodotto dallo scorrimento di un elemento crosta sull’altro produce questo movimento tellurico intenso. Nella zona marchigiana ci sono stati anche eventi relativamente recenti con il terremoto del 1972 ad Ancona e quello del 1930 a Senigallia che ebbe una magnitudo di 5.8, maggiore quindi a quella registrata nella prima scossa di questa mattina».
Cosa possiamo attenderci nelle prossime ore e nei prossimi giorni?
«Continueremo a vedere una sequenza di scosse come quella in corso con un graduale decadimento dell’energia in termini di numero e magnitudo. Questo non significa che non possa esserci una ripresa dell’attività con magnitudo simile a quella di questa mattina, in quel caso è come se ripartisse una nuova frequenza e si riprenderà con una nuova sequenza».
Come mai il Centro Allerta Tsunami ha inviato un messaggio di informazione dopo la scossa di questa mattina?
«Innanzitutto sottolineiamo che un messaggio di informazione non è un’allerta e scatta dopo una scossa da 5.5 in su avvenuta in mare. Il terremoto di questa mattina era moderato e quindi non poteva produrre uno tsunami».
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