di Luca Patrassi
Come era prevedibile, e forse agognato da alcuni consiglieri di amministrazione dell’associazione, il favorito alla nomina alla sovrintendenza dello Sferisterio, il mega-dirigente della Regione Marche Raimondo Orsetti, ha ritirato la propria candidatura. Orsetti, nella mattinata di oggi, ha formalizzato la decisione per il tramite di una nota inviata all’Associazione: la motivazione è che «lo Sferisterio non può permettersi di aspettare ancora settimane o mesi la nomina di un Sovrintendente». Orsetti esce di scena con un gesto significativo, le parole citate contengono già un giudizio su cosa stia facendo in questo periodo l’associazione, ed ora si brancola nel buio. Non che fino ad oggi la luce sia stata piena.
Non era facile incartarsi fino a questo punto, ma se l’obiettivo era questo si è vicini al traguardo, manca ancora un piccolo tassello e ci si arriva. Allora si parte da un bando nel quale è richiesta la laurea, titolo che ha il pregio – per chi lo ha inserito – di escludere il sovrintendente uscente Luciano Messi (che non l’ha presa bene, dicono). Arrivano 24 domande e se ne selezionano tre: nell’ordine di preferenza Orsetti, Cavalli e Miandro.
Poi all’interno dell’associazione iniziano a circolare le prime voci contro Orsetti, ognuno sembra avere una “parrocchia” da sostenere (non in senso letterale, la sede dell’associazione del resto è in via Santa Maria della Porta) da difendere e un’altra da attaccare. Si arriva, nei giorni scorsi a un mese dalla chiusura del bando, a un Cda che dovrebbe indicare il nome del sovrintendente, viene anche chiamato un noto avvocato amministrativista per sgomberare il campo da presunte ed evocate incompatibilità di Orsetti ma non basta a placare il dissenso di uno dei consiglieri di amministrazione.
Il presidente dell’associazione Sferisterio Sandro Parcaroli non chiude la partita e non mette la questione ai voti dando netta l’impressione di non avere il controllo di un Cda che ha nominato. Oggi Orsetti, che, da dirigente e politico di lunghissimo corso, conosce come (non) funziona la politica ha tolto il disturbo, dicendo sostanzialmente di farlo per il bene del teatro maceratese che non può permettersi di perdere ancora tempo. Già, si ripete il film dello scorso anno: le decisioni vengono rinviate e si arriva tardi alla programmazione del cartellone con aggravi di costi e con le difficoltà conseguenti per chi deve lavorare, dalla formazione dei cast alla ricerca degli sponsor, le aziende maggiori in questi giorni stanno definendo i budget 2023. E il sovrintendente? C’è chi assicura che chi ha lavorato “contro” l’ipotesi Orsetti sia tessendo una trama che porta a una soluzione a Jesi. Voci, non quelle liriche tipiche dello Sferisterio. Come dire che si vorrebbe azzerare il bando e scegliere all’esterno.
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