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Terremoto: vogliono le celle aperte
Aggredito un agente della penitenziaria
per rubargli le chiavi

ANCONA - Momenti di tensione nella notte al carcere di Montacuto dopo la scossa delle 21.41 di magnitudo 3.9

Il carcere di Montacuto (Archivio)

Momenti di tensione, immediatamente contenuti grazie alla prontezza degli agenti della polizia Penitenziaria, quelli vissuti nella serata di ieri all’interno del carcere di Montacuto.
Stando alle prime informazioni trapelate intorno alle 22.30, un agente è stato aggredito da alcuni carcerati che avrebbero tentato di sottrargli le chiavi per aprire i cancelli delle celle.
Il tutto sarebbe dovuto al terremoto. I detenuti, a seguito della prima scossa avvenuta il 9 novembre e quindi delle successive, sembra infatti che avessero chiesto di poter rimanere in cella ma con i cancelli delle porte lasciati completamente aperti per una eventuale via di fuga. Cosa che sarebbe stata ovviamente negata, soprattutto perché a Montacuto vi sono anche aree con detenuti in regime di ‘alta sicurezza’.
Ieri però la situazione si è fatta calda: prima con il sisma delle 19.42 di magnitudo 2.9; quindi con quello successivo delle 21.41 che ha registrato un 3.9, generando nervosismo soprattutto tra alcuni carcerati.
La richiesta dei detenuti a quel punto si è fatta sempre più insistente, tanto che alcuni sarebbero riusciti a raggiungere una guardia penitenziaria con il tentativo di rubargli le chiavi in modo tale da aprire autonomamente tutti i cancelli.
L’azione non è però riuscita nel suo intento. L’agente è riuscito a non farsele prendere ma è successivamente dovuto ricorrere alle cure mediche in infermeria. Nel frattempo, in suo soccorso, erano intervenuti immediatamente anche i colleghi.
Successivamente, si sarebbe trovata una soluzione mettendo in sicurezza i detenuti all’interno delle aree aperte della casa circondariale.
La situazione è poi fortunatamente tornata alla normalità.

al. big.

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