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Sisma, la conta dei danni si allunga:
nuovi immobili inagibili e altri 18 sfollati

ANCONA - Mentre proseguono i sopralluoghi dei Vigili del fuoco, oggi al centro di accoglienza allestito al Palaindoor si sono aggiunte altre famiglie con bambini e alcuni operai Fincantieri. Chiuso il santuario di Campocavallo. Anche la Provincia di Ancona sta ultimando le verifiche. «Lunedì riaprirà il Podesti di Chiaravalle» annuncia il presidente Daniele Carnevali - VIDEO

Il sopralluogo dei Vigili del fuoco in Corso Garibaldi

 

A seguito dei sopralluoghi dei Vigili del fuoco, proseguiti anche oggi ad Ancona, altre abitazioni sono state dichiarate inagibili, e pertanto il numero delle persone che avranno bisogno di trovare una sistemazione è destinato a salire. Nella nuova struttura dedicata all’accoglienza nell’emergenza, il Palaindoor, alle persone che si erano presentate nei giorni scorsi si sono aggiunte oggi altri 18 cittadini, tra i quali cinque bambini e alcuni operai Fincantieri. Nella struttura gestita dal Comune, in collaborazione con le associazioni di Protezione civile, è stato attivato anche un punto di ascolto gestito dal Servizio Politiche sociali, attivo tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 20 alle 23 per dare assistenza a tutti coloro che, nella necessità di lasciare le proprie case, stanno vivendo momenti di difficoltà. «L’Amministrazione sta valutando ulteriori e diversificate possibilità di alloggio per famiglie e individui che dovranno resteranno fuori dalle abitazioni per un periodo di tempo più lungo. – si legge nelle nota del Comune di Ancona – Proseguono nel frattempo ininterrottamente le verifiche sugli edifici scolastici che sono rimasti chiusi a seguito delle conseguenze delle scosse dei giorni scorsi». La stima dei danni, insomma, è destinata ad ingrossarsi. Sono 690 i sopralluoghi tecnici e le verifiche di stabilità effettuate dai Vigili del fuoco a seguito della scossa sismica del 9 novembre tra il Pesarese e l’Anconetano. Questa mattina i pompieri hanno svolto verifiche su un palazzo di Corso Garibaldi e in un altri edificio di via Matteotti (vicino alla Corte dei Conti) ad Anconarendendo inagibili un appartamento e un’intera palazzina a causa delle lesioni subite dal terremoto in cui abitavano complessivamente 23 persone. Nel pomeriggio a Osimo sono tornati a Campocavallo per verificare lo stato di salute dei pinnacoli del santuario della Beata vergine Addolorata dopo la caduta di mattoni di martedì scorso e hanno deciso di chiuderlo per permetterele operazioni di rimozione delle parti pericolanti.

Il sindaco Valeria Mancinelli. Dopo la scossa delle 7.07 del 9 novembre che ha toccato magnitudo 5.5 aveva spiegato che «il fenomeno sismico ha colpito più duramente la città di Ancona rispetto anche a territori, aree e comuni geograficamente più vicini, anche se non di molto, all’epicentro». Un dato che emerge dal numero di richieste di sopralluogo arrivate ai Vigili del fuoco «di circa otto volte superiore a quello registrato nella città di Pesaro». Per quelle situazioni che richiederanno una permanenza fuori casa con tempi più lunghi, il Comune di Ancona si sta attivando per estendere la rete di ospitalità coinvolgendo, se necessario, alberghi e B&B.

Anche la Provincia di Ancona sta svolgendo verifiche con i tecnici negli immobili di sua proprietà dopo che le scosse di terremoto con epicentro davanti alla costa tra il Pesarese e l’Anconetano hanno fatto tremare la città. La sede di via Menicucci dell’ente sovracomunale rimarrà chiusa fino a mercoledì 16 novembre compreso, per permettere lo svolgimento di tutti i necessari accertamenti dopo gli eventi sismici. L’attenzione resta alta sulle scuole. «Lunedì riaprirà anche il Podesti di Chiaravalle – spiega a telefono a CA  il presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali – I danni rilevati in alcuni istituti sono soprattutto circoscritti alle tamponature o al distacco di contro soffittature ma, per fortuna, non sono state rilevate compromissioni alle strutture portanti degli edifici. In alcuni casi abbiamo dovuto interdire gli spazi dove si erano manifestati questi problemi, comunque marginali rispetto all’intera volumetria dei  plessi scolastici, che sono stati pertanto riaperti. Forse quello che resta più sacrificato nell’utilizzo di spazi è l’Itis Volterra dove per ora la palestra resta interdetta». Alcune scuole superiori di proprietà della Provincia erano già state danneggiate dall’alluvione. A fine ottobre, la raccolta fondi “Un aiuto subito per le Marche” avviata dal TgLa7 e il Corriere della Sera, che ha raggiunto grazie alla generosità di lettori e telespettaori la cifra di 500.000 euro, è stata donata alla Provincia di Ancona per la ricostruzione dei laboratori del Iss ‘Bettino Padovano’ di Senigallia, completamente sommersi da acqua e fango lo scorso 15 settembre.

(foto/video Giusy Marinelli)

 



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