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Ida Simonella: «Ho dimostrato di avere
passione, coraggio e capacità
di tradurre le idee in fatti»

ANCONA Seconda e ultima delle due interviste agli aspiranti candidati sindaco del centrosinistra in vista delle primarie di domani, domenica 27. In rigoroso ordine alfabetico concludiamo con l’attuale assessore al bilancio: «Subito un piano urgente per il decoro, il porto era e resta il motore lavorativo ed economico della nostra città, indispensabili i fondi Pnrr per rendere la città più attrattiva e sostenibile».

Ida Simonella

Seconda e ultima delle due interviste che i candidati alle primarie della coalizione Progetto Ancona hanno gentilmente concesso a Cronache Ancona per convincere gli elettori del centrosinistra e gli indecisi a correre domani a votare ai seggi allestiti in 17 zone della città per determinare il nome che il centrosinistra proporrà come primo cittadino alle comunali di primavera 2023. Stesse domande per tutti e due, neanche a dirlo. In rigoroso ordine alfabetico proponiamo qualche minuto successivo alla prima, quella di Ida Simonella.
Perché un cittadino anconetano di centrosinistra dovrebbe scegliere lei anziché il suo avversario domenica 27?
«Perché offro maggiori garanzie in termini e capacità di fare. Ho il giusto misto di competenze e capacità per trasformare le idee in fatti. La gente si aspetta che un sindaco faccia cose ed io nei miei 9 anni di impegno politico ho dimostrato di saperlo fare».
Immaginiamo che lei vinca le primarie e poi venga eletto sindaco il prossimo anno: quale sarà la prima cosa che farà per la città?
«Da un punto di vista delle urgenze occorre lavorare e correre per mettere a terra i progetti del Pnrr. È un’occasione che passa una volta a secolo. Trasformare la città, renderla più attrattiva, sostenibile. Poi altra urgenza, sarà un piano straordinario del decoro che vada dalle periferie al centro».
Come mai il porto dopo tanti anni è tornato al centro assoluto del dibattito per tutte le forze politiche, non solo quelle del centrosinistra?
«Perché è giusto e corretto che sia così. È il polmone produttivo della città, il nostro fronte internazionale. È un territorio di sviluppo, visibilità e incontri. Il porto è la nostra storia. È nato anche prima di Ancona stessa. È un luogo di lavoro ed esposizione per tutte le nostre eccellenze. Da esso passa anche la transizione ecologica. Penso ad esempio alle banchine elettrificate».
Una cosa che il sindaco e la giunta attuale secondo lei hanno fatto male o potevano fare meglio.
«Tutto può essere sempre gestito meglio ma credo che siamo stati un buon esempio che sa stare sul campo. La Giunta era, anzi lo è ancora, composta da persone che nei propri settori di competenza hanno ampia credibilità. Sono professionisti riconosciuti dal loro ambiente e si propongono come grandi motori delle loro necessità, essendo visti come ottimi riferimenti. Un gruppo che è stato compatto per 9 anni dando continuità al percorso intrapreso. Ad ogni modo dovessi diventare sindaco la giunta verrà in larga parte rinnovata».
Una caratteristica politica del suo avversario alle primarie che proprio non le piace, dovesse vincere e attuare il programma.
«No. La domanda non mi piace posta a questo modo. Diciamo quindi che, come ho sempre detto anche a lui, la differenza sta nello stato delle cose. Io ho dovuto misurarmi in termini di riscontro e credibilità. Non amo patine e slogan. Il mio obiettivo è come faccio a portare a terra quelle cose, come faccio a fare le cose che si vogliono fare. Non solo dire dove voglio andare. Un simile livello lo trovo un pò comodo».
Tema libero come a scuola. Comunichi ciò che vuole ai nostri lettori e potenziali elettori.
«Prima di tutto andate a votare. E andateci in tanti. È un’occasione che non capita spesso quella di poter scegliere un proprio candidato. Di solito lo scelgono in pochi e nelle segrete stanze. Poi votate per me che ho dimostrato di avere passione, coraggio e capacità di tradurre le idee in fatti».

a. bomb.

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