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Waterfront: sbloccati dal Tar i fondi,
in arrivo 6 milioni dalla Regione

ANCONA - Lunedì la giunta regionale discuterà lo schema di convenzione con i Comuni per il finanziamento dei progetti, dopo che il Tar ha ufficializzato il ritiro dei ricorsi incrociati tra Macerata ed Ancona che congelavano i fondi europei destinati alle città

 

di Agnese Carnevali

Waterfront 3.0, la Regione pronta a sbloccare i fondi Fesr-Fse per i progetti Iti da destinare ai capoluoghi, tra cui Ancona. Lunedì prossimo è in programma l’approvazione da parte della giunta regionale dello schema di convenzione che dovranno poi sottoscrivere i Comuni per veder trasferite le risorse. Ancona è in attesa di circa 6 milioni per il suo intevento di riqualificazione dell’area archeologica che fa da cerniera tra il porto antico ed il centro storico. Ad accelerare i tempi, l’ufficializzazione ieri, da parte del Tar, del ritiro del ricorso avanzato dal Comune di Macerata sull’assegnazione delle risorse. Atto annunciato e formalizzato ieri dal giudice amministrativo, che di fatto ha così sbloccato i fondi. A seguito del passo indietro di Macerata, anche Ancona è tornata sui suoi passi ritirando il contro ricorso. Tutto risolto, dunque. Si può partire con le procedure burocratiche e poi coi progetti. Lunedì il primo passo, l’approvazione da parte dell’esecutivo regionale dello schema di convenzione da sottoporre poi ai Comuni assegnatari delle risorse.

IL PROGETTO

Per Ancona si concretizza così la possibilità di ridisegnare il suo waterfront, proseguendo l’operazione di ricostruzione del legame tra la città ed il mare, avviata l’apertura ai cittadini del molo Rizzo e dell’area monumentale dello scalo. L’obiettivo è la riqualificazione della lingua di terra tra centro storico e porto antico trasformandola da zona di confine a cerniera. Palazzo degli Anziani avrà così un nuovo ingresso, recuperando la scalinata scenografica che sale da piazza Dante, disegnata quasi quindici anni fa dall’architetto Giancarlo De Carlo, una nuova illuminazione monumentale per l’intero arco del porto, dalla lanterna rossa fino a piazza della Repubblica, e ancora: fare spazio agli scavi archeologici del porto traianeo e alla Casa del Capitano con le demolizioni della palestra e dei laboratori del Nautico, e poi dare una nuova facciata di qualità architettonica all’Istituto Elia, collegare il porto antico con il centro città tramite bus navetta elettrici, addio alla passerella sopra agli scavi archeologici come unico punto di accesso pedonale dal porto. Al primo piano in piazza Dante di Palazzo degli Anziani, un moderno urban center, più di un semplice ufficio turistico, dove mettere in mostra tutto quello che la città offre ai visitatori, anche con tecnologie 3d. Non solo turismo, ma anche un polo di studio e formazione, con il Cnr che trasferirà il suo istituto per le ricerche marine (Ismar) nella palazzina a fianco del Nautico e la possibilità di finanziare borse di ricerca e giovani imprese start up.

LA VARIAZIONE DI BILANCIO PER LE DEMOLIZIONI AL NAUTICO

In attesa della firma della convezione il Comune di Ancona ha avviato l’iter per gli interventi già in agenda dell’amministrazione, propedeutici all’intero progetto, ovvero la demolizione delle officine e di parte della palestra dell’istituto Nautico per liberare la Casa del Capitano (leggi l’articolo). Trovato l’accordo con la dirigente della scuola ora non manca che la copertura finanziaria dell’intervento che sarà stabilita con la variazione di Bilancio che arriverà in aula il 13 luglio.

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