Compie 20 anni la Banca degli occhi delle Marche che ha sede all’ospedale di Fabriano. Questa mattina in Regione, durante la conferenza stampa per celebrare l’importante traguardo, è stato lanciato un messaggio sull’importanza della donazione per sensibilizzare in maniera crescente la popolazione anche con campagne ad hoc nelle scuole.
Ad illustrare il percorso fin qui compiuto e le prospettive future di questa importante struttura della sanità marchigiana è stato l’assessore e vicepresidente Filippo Saltamartini, insieme con la coordinatrice regionale Trapianti, Francesca De Pace, il dirigente Banca degli occhi, Massimiliano Corneli, il responsabile di Oculistica Area Vasta 2, Stefano Lippera, il primo dirigente della Banca degli occhi, Pietro Torresan, il responsabile di Anestesia e Rianimazione di Fabriano, Cristiano Piangatelli, la direttrice Asur Marche, Nadia Storti. Per l’occasione, ha portato la propria testimonianza Elisabetta Ragaini, ostetrica di Castelplanio e da poco giovane mamma, ricevente di trapianto di cornea. Presente anche l’assessore regionale alla Cultura e Istruzione, Chiara Biondi. La Banca degli occhi è una struttura sanitaria senza attività di lucro ed individuata dalla Regione di competenza, che ha il compito di lavorare, conservare e distribuire i tessuti donati, certificandone la tracciabilità, l’idoneità e la sicurezza.
«Oggi è una giornata per festeggiare – ha detto il dirigente della Banca degli occhi, Massimiliano Corneli – ma anche per porre all’attenzione del pubblico questa nostra realtà». Analizzando i dati, che raccolgono quelli delle Regioni Marche e Umbria, nel 2022 (dati al 31 agosto) ha ricordato che sono state donate 192 cornee, delle quali 146 dalle Marche e 46 dall’Umbria. Sempre al 31 agosto, sono state scartate per non idoneità 153 cornee su 192, pari all’80% (153/192) dei tessuti ricevuti (la percentuale ideale di non idoneità dovrebbe essere del 65% per le Banche che non hanno un limite superiore di età per i donatori). Sono state scartate per difetti morfologici 109 cornee su 153, pari al 71% (109/153) dei tessuti scartati ed al 57% (109/192) dei tessuti ricevuti. Nell’anno 2022 (dati al 31 agosto) sono stati distribuiti 22 tessuti (Marche + Umbria) e sono stati acquistati fuori regione 75 tessuti oculari per compensare la carenza. L’età media dei donatori risulta essere pari a circa 73 anni.
«E’ chiaro – ha evidenziato Filippo Saltamartini – che il fabbisogno di cornee nel nostro territorio sia maggiore di quanto possiamo disporre attualmente, considerata anche l’elevata percentuale di scarto di materiale perché non idoneo. La Regione deve dunque muoversi verso una direzione ben precisa: sensibilizzare alla donazione, abbattendo pregiudizi od eventuali ostacoli, ed informare sull’importanza del gesto che si compie. Parliamo di cultura della donazione che deve muovere le basi fin dalla più giovane età, per questo sarà fondamentale il coinvolgimento delle scuole». «Nel mese di dicembre – ha ribadito a questo proposito Nadia Storti – partiremo con una campagna informativa per cercare di convincere ancora di più la popolazione sull’importanza della donazione. Inoltre, stiamo investendo sulla struttura, sia per quanto riguarda i locali, cercando di renderli più idonei e per permettere così un ulteriore sviluppo dell’attività di raccolta dei tessuti, sia attraverso il potenziamento del personale stesso».
Prossimo obiettivo, dunque, come ha affermato Cristiano Piangatelli, responsabile Anestesia e Rianimazione di Fabriano, area medica che opera in stretto contatto con la Banca degli occhi, «è fare diventare quest’ultima Banca degli occhi e dei tessuti, il cui progetto prenderà le mosse a partire dall’anno prossimo». A suggellare la necessità di questo percorso bastano le parole di chi ha potuto beneficiare del trapianto: «Donare le cornee è un bellissimo gesto di cura, di amore, di coraggio – ha detto Elisabetta Ragaini – con il quale ho potuto continuare a vedere e ad avere una vita normale, e fare tutte quelle esperienze che sognavo di fare. Grazie dunque a chi dona e ai medici che mi hanno aiutato e mi sono stati vicini».
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