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Acquaroli non se la prenda con nessuno
se non potrà assumere negli ospedali:
la colpa sarà solo della sua Giunta

SANITA' - L'intervento di Claudio Maria Maffei dopo l'appello lanciato dal presidente della Regione. Lo Stato sta prevedendo la possibilità di splafonare del 5% il tetto attuale imposto alla spesa del personale ospedaliero, ma le Marche non potranno probabilmente godere di questa opportunità perché l'esecutivo regionale preferisce promettere tutto a tutti e non rispettare gli standard previsti per le strutture sanitarie

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Claudio Maria Maffei

 

di Claudio Maria Maffei*

Innanzitutto rivolgo ai lettori di Cronache Maceratesi sia degli auguri che delle scuse. Gli auguri sono scontati visto che mancano pochi giorni al Natale. Le scuse sono dovute perché ogni domenica li affliggo con i problemi della sanità marchigiana. Io lo faccio non per il piacere della polemica e nemmeno per appartenenza politica. Lo faccio da tanti anni prima nei confronti del centrosinistra e adesso nei confronti del centrodestra perché chi governa si autocelebra e nasconde i problemi. Per fortuna Cronache Maceratesi, che ringrazio, mi offre questo spazio domenicale di analisi critica e io cerco di farne buon uso cercando sempre di fornire dati a supporto delle osservazioni fatte al malgoverno della sanità regionale. Oggi, ad esempio, cercherò di dimostrare perché la faciloneria propagandistica della Giunta Acquaroli limiterà la possibilità di assumere negli ospedali marchigiani.

Quell’Acquaroli che pochi giorni fa invocava qui su Cronache Maceratesi la possibilità per la sanità delle Marche di assumere di più, cosa che probabilmente tra poco per altre Regioni sarà possibile e per le Marche probabilmente no per responsabilità di questa Giunta che chiede allo Stato ciò che però secondo lo Stato le Marche non meritano. Vediamo perché. Una premessa: sanno tutti che oggi i medici sono difficili da trovare specie di alcune specialità. E tutti sanno, o comunque possono immaginare, che se assumi troppo da una parte avrai difficoltà ad assumere da un’altra.

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Il governatore Francesco Acquaroli

Ci sono almeno due motivi alla base di questa difficoltà. Il primo è che se mancano, ad esempio, i pediatri e tu tieni aperti troppi punti nascita sarai costretto come già sta succedendo oggi a rivolgerti per trovarli a delle cooperative con costi alti e qualità bassa. Il secondo motivo è che lo Stato impone alle Regioni dei limiti di spesa per il personale. Adesso lo Stato sta prevedendo la possibilità per le Regioni di splafonare del 5% il tetto attuale imposto alla spesa del personale ospedaliero, ma le Marche non potranno probabilmente godere di questa opportunità. Infatti, questa possibilità viene concessa solo alle Regioni che dimostrano di rispettare gli standard previsti da un Decreto del 2015, il 70, per le reti ospedaliere regionali. Questi standard le Marche non li rispettano e quindi niente “bonus personale”. Infatti secondo il Decreto in questione nelle Marche gli ospedali di primo livello come Macerata possono essere al massimo 10 compreso Torrette che è insieme ospedale di primo e secondo livello. E quindi possono essere al massimo 10, sempre per esempio, i reparti di Medicina d’urgenza, Terapia intensiva, Cardiologia con unità di Terapia intensiva coronarica, Ginecologia-ostetricia e Pediatria. Di molti di questi reparti la attuale programmazione ospedaliera delle Marche ne sta prevedendo invece tra i 13 e i 14 come sono tra i 13 e i 14 gli ospedali presunti di primo livello delle Marche.

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Francesco Acquaroli con l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini

Prendiamo la cardiologia prevista in 14 ospedali (e cioè a Pesaro, Fano, Urbino, Senigallia, Jesi, Fabriano, Ancona Torrette, Ancona Inrca, Civitanova, Macerata, Camerino, Fermo, San Benedetto e Ascoli Piceno), quando invece dovrebbe essere presente solo in 10 ospedali. Ma lo stesso vale per molti altri reparti. Morale della favola: lo splafonamento del 5% sul tetto di spesa del personale dell’ospedale alle Marche non sarà concesso perché la Giunta Acquaroli preferisce promettere tutto a tutti. Del resto basta leggere i giornali per vedere che si promette un ospedale nuovo a Macerata, San Benedetto e Pesaro e contemporaneamente si promette che non ci saranno cambiamenti se non in meglio per gli ospedali loro vicini rispettivamente di Civitanova, Ascoli Piceno e Fano. Come si fa finta che l’emodinamica nel nuovo ospedale di Fermo sia cosa fatta e che lo stesso valga per la terapia intensiva del nuovo Ospedale Inrca ad Ancona sud.

Queste sono tutte promesse difficili da mantenere e comunque tutte promesse non in linea con il Decreto 70. Questa gestione propagandistica degli ospedali marchigiani sta comportando una loro lenta asfissia dal momento che competono tra loro e con le strutture private per i pochi specialisti sul mercato. Specialisti che, peraltro, sempre di più preferiscono il privato dove ormai spesso si lavora meglio. Speriamo che se non Babbo Natale, almeno la Befana, ci porti un governo della sanità marchigiana più responsabile. I marchigiani si meritano di più del carbone delle promesse che non possono essere mantenute.

*Medico e dirigente sanitario in pensione

 

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