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Il calendario delle cipolle 2023:
inverno lungo e freddo quasi senza neve
Estate con siccità e afa

LO JESINO Alfio Lillini, come tradizione vuole, torna a leggere gli spicchi dell'ortaggio per tracciare l’andamento meteorologico dei prossimi 12 mesi. Poi insiste sul tema del cambiamento climatico: «E’ un attacco diretto alla nostra vita sulla terra. Questo sistema di produzione e di consumo non è più sostenibile. Nel 2022 abbiamo registrato fenomeni atmosferici estremi, con distruzione e morti. Se l'essere umano vuole continuare a fare il caprone, questi sono e saranno i risultati»

 

 

Inizia l’anno e, come tradizione vuole, lo jesino Alfio Lillini consulta le cipolle e traccia quello che sarà l’andamento meteorologico dei prossimi 12 mesi. Una antica tecnica contadina, quella del calendario delle cipolle, che prevede il taglio dell’ortaggio in dodici spicchi e la ‘lettura’ degli stessi il giorno seguente. «L’anno scorso 2022 con 13 lune doveva essere un anno positivo.  ricorda –  Invece è stato un anno solo molto caldo e siccitoso (da record), la pandemia e la siccità non ci sono mancate affatto. Ora anche il Natale 2022 è stato senza luna, (luna crescente) un vecchio detto dice: “Natale senza luna sette pecore non fa per una”. Pensare positivo è doveroso in questa fase». Esordisce la relazione di Alfio Lillini che per l’anno 2023 prevede che «la natura ci segnala che l’inverno sarà abbastanza lungo, quasi senza neve, solo freddo e poco acqua, e solo a tarda primavera inoltrata, poi l’estate con siccità e caldo afoso, e sarà lunga fino alla metà di settembre. (la desertificazione avanza…). Per l’autunno la variabilità regna sovrana con piogge occasionale, per il freddo bisognerà aspettare dicembre, con neve (forse) per natale».

Alfio Lillini

Lillini torna anche su un tema a lui caro, quello della sostenibilità ambientale a fronte dei cambiamenti climatici veloci e pesanti, che «deve essere per tutti noi il pane quotidiano, un anno fa scrivevo che il cambiamento climatico è un attacco diretto alla nostra vita sulla terra. Nel 2022 di esempi (attacchi) ne abbiamo avuti di tutti i tipi con fenomeni atmosferici estremi, con distruzione e morti- Questo sistema di produzione e di consumo non è più sostenibile. Se l’essere umano sulla terra vuole continuare a fare il caprone, questi sono e saranno i risultati. Dopo 15 anni e oltre che scrivo questo non ho più voglia di continuare. Ma di tutto questo non importa niente a nessuno. Tanto le falde acquifere sono quasi scariche».

Poi si rivolge a chi governa usando anche parole forti: «E’ ora che l’ambiente sia governato, e vada anche sostenuto, in 20 giorni i governanti di tutto il mondo alla conferenza globale dell’Onu sul clima, in Egitto a Sharm el-Sheikh a novembre 2022, non hanno trovato un minimo di accordo di sostenibilità ambientale globale. Ora ci dicono che il 2030 diventerà l’anno, ultimo e decisivo per sperare dicontinuare a sopravvivere su questa terra. Di tutto questo già ci siamo magari tutti noi dimenticati. Allora evviva il popolo caprone».

 

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