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Centro culturale ‘Al Iman’
all’ex Mercedes del Piano
Eliantonio (Fdi): «Per ora non si fa»

ANCONA - Il consigliere comunale e Capogruppo di Fratelli d'Italia: «Abbiamo approfondito la questione con un’interrogazione scritta all’amministrazione Mancinelli-Simonella. Vogliamo costruire insieme ai residenti un futuro diverso per questi quartieri»

Al piano strada, i locali dell’ex Mercedes

«Il centro culturale dell’Associazione ‘Al Iman’ del Bangladesh per ora non si fa perché il loro rappresentante legale ha chiesto l’archiviazione della pratica edilizia per il cambio di destinazione d’uso, da attività artigianale a sede di attività culturali».
A riferirlo è Angelo Eliantonio, consigliere comunale e capogruppo FdI, subito interessatosi al fatto che i residenti avevano fatto notare come sui muri dell’ex deposito Mercedes di via Generale Pergolesi, al Piano, era comparso il cartello riportante la dicitura: ‘Lavori di manutenzione straordinaria’ e, come committente, l’associazione culturale ‘Al Iman’.
La struttura, posta al primo piano di un condominio, stando a quanto riferito dai condòmini, «è di almeno 500 metri quadrati».
«Abbiamo prontamente approfondito la questione con un’interrogazione scritta all’amministrazione Mancinelli-Simonella – prosegue Eliantonio – per tutelare i residenti del Piano preoccupati dalla nascita di un’eventuale moschea abusiva. Ad Ancona – aggiunge – crediamo che serva un’amministrazione comunale più attenta rispetto ai

Angelo Eliantonio

temi dell’abusivismo. Con questo escamotage – spiega – le comunità islamiche, da realtà religiose si sono costituite in associazioni culturali e con questa dicitura hanno potuto occupare scantinati, garage, negozi, magazzini e altro impiantandovi così il loro luogo di culto grazie all’articolo 32 comma 4 della legge 7 dicembre 2000, n. 383 chiamata “Disciplina delle associazioni di promozione sociale”: “La sede delle associazioni di promozione sociale ed i locali nei quali si svolgono le relative attività sono compatibili con tutte le destinazioni d’uso omogenee previste dal decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, indipendentemente dalla destinazione urbanistica”. Formalmente dunque – chiosa – si tratta di attività culturali, ma concretamente è un vero e proprio luogo di culto che agisce in spregio a regolamenti urbanistici e senza che le amministrazioni possano, o vogliano, più di tanto controllare. L’integrazione è incompatibile con l’abusivismo».
Il consigliere di Fratelli d’Italia sottolinea poi come «la nostra attenzione resta massima anche per ciò che concerne il centro culturale di Via Dalmazia. Vogliamo costruire insieme ai residenti – conclude – un futuro diverso per questi quartieri».

L’ex concessionaria Mercedes al Piano va all’associazione Al Iman Diventerà un centro culturale

 

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