La Ocean Wiking attraccherà ad Ancona.
E’ quello dorico infatti lo scalo ritenuto ‘porto sicuro’, assegnato dalle autorità italiane, dopo il salvataggio di 37 persone al largo della Libia.
A poco più di 1.500 chilometri di distanza, i migranti sono stati recuperati all’alba mentre si trovavano a bordo di un gommone in parte sgonfio.
L’attracco nel capoluogo è previsto tra 4 giorni.
Si tratta di 3 donne, alcuni giovani e il restante tutti uomini.
Le condizioni meteo marine al momento però sembra siano in peggioramento a partire da domenica e la cosa preoccupa molto proprio l’equipaggio nella nave che, con un Tweet, ha reso noto che «Andremo incontro a forti venti e mare mosso».
Da qui una nuova richiesta. «Il porto di Ancona ci impone una navigazione di 4 giorni – ricordano -. Al suo posto, sarebbe più indicato assegnare uno dei tantissimi porti del Sud, così da garantire lo sbarco dei naufraghi il prima possibile, come da convenzioni marittime internazionali. La OceanViking ha chiesto alle autorità italiane un PortoSicuro più vicino per sbarcare i 37 naufraghi a bordo. Le cattive condizioni atmosferiche che incontreranno durante il lungo viaggio potrebbero essere un notevole rischio per la loro salute».
Nel frattempo, lo scalo dorico è stato assegnato anche alla nave di ricerca e soccorso Geo Barents, di Medici Senza frontiere.
«L’Italia – ha reso noto Medici Senza Frontiere – ci ha appena assegnato Ancona come porto sicuro per lo sbarco delle 73 persone sopravvissute che abbiamo soccorso poche ore fa. Ci vorranno 3.5 giorni di navigazione per raggiungere Ancona con il meteo che, secondo le previsioni, peggiorerà significativamente da lunedì».
Poco più tardi, la Ong ha fatto sapere la propria contrarietà circa la scelta motivandola dal fatto che «Considerando la nostra distanza da Ancona, chiediamo al Viminale di assegnarci un porto più vicino alla nostra posizione attuale, nel rispetto delle leggi internazionali del mare e per la tutela della salute fisica e psicologica dei sopravvissuti».
La Geo Barents ha «soccorso 73 persone – tra loro 16 minori non accompagnati – da un gommone sovraffollato e in difficoltà, situato in acque internazionali al largo della Libia. Ora i sopravvissuti sono tutti al sicuro a bordo della GeoBarents».
(Aggiornato)
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