«L’adozione e l’approvazione di piani urbanistici attuativi rientra nelle prerogative dei Comuni. I poteri esercitati dal Comune di Jesi in materia di assetto del territorio con la variante urbanistica all’interporto sono pertanto pienamente legittimi e l’arch. Dario Garcia Tomellini, in relazione alla dedotta qualità di autore del progetto originario del centro intermodale, non è titolare di una posizione giuridica soggettiva qualificata che lo legittimi alla contestazione».
Con questa motivazione – fa sapere una nota del comune di Jesi – anche il Consiglio di Stato, «così come in precedenza il Tar, ha respinto il ricorso presentato dal professionista che aveva elaborato il progetto generale dell’interporto approvato dal Consiglio comunale nel 1989 e che aveva poi impugnato la delibera con la quale il Comune di Jesi, lo scorso anno, ha adottato la variante al progetto stesso. La variante, come noto, è quella che permetterà l’insediamento Amazon e che dunque con questa sentenza non è più ufficialmente soggetta ad alcuna pendenza. Il Comune di Jesi – ricorda il comunicato – era difeso dall’avv. Antonio Mastri ed in giudizio contro il ricorso si era costituita anche la Interporto Marche difesa dall’avv. Alessandro Lucchetti. L’Amministrazione comunale ha provveduto a comunicare ad Amazon l’esito del giudizio».
Nel frattempo sull’area della Coppetella sono iniziati i lavori per allestire il cantiere che dovrà realizzare gli immobili e il parcheggio del polo logistico del colosso dell’e-comnmerce. Dovrebbe essere coinvolta una ottantina di operai in varie mansioni e l’opera dovrebbe essere pronta, secondo il cronoprogramma, per agosto 2024.
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