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“Aiutiamo le donne a difendersi”:
continua la campagna della polizia

ANCONA - Il questore Cesare Capocasa: «La sfida contro il femminicidio si gioca esclusivamente nel campo della prevenzione»

Le notizie di cronaca, a livello nazionale e ancora una volta tristemente recenti, riguardanti femminicidi e violenze di genere, impongono un momento di riflessione e la Polizia di Stato, a tal proposito, rinnova il proprio impegno a sensibilizzare e prevenire le condotte di violenza, maltrattamenti e stalking, prima che si trasformino in qualcosa di irreparabile.
Sul fronte della prevenzione continua ad essere ‘l’ammonimento del questore’, il provvedimento più efficace. «La sfida contro il femminicidio – spiega il questore di Ancona, Cesare Capocasa – si gioca esclusivamente nel campo della prevenzione».

La misura, infatti, costituisce un efficace deterrente volto a contrastare il fenomeno della violenza e dello stalking, prima che questi degenerino e si concretizzino in azioni aggressive, sia di tipo fisico che di tipo psicologico.
Nel corso del 2022, tutti coloro che sono stati colpiti dall’Ammonimento del questore, nella provincia Anconetana, hanno cessato i propri comportamenti e non sono state registrate recidive.
Esiste poi un aiuto anche per coloro che maltrattano. Si chiama: ‘Protocollo Zeus’ e «costituisce un modello d’azione innovativo che amplia l’efficacia dell’Ammonimento del questore, consentendo di invitare i soggetti colpiti dal provvedimento a sottoporsi ad un programma di recupero – spiega la questura dorica -, con supporto psicologico e di prevenzione, appositamente organizzato dai servizi presenti sul territorio. I risultati dimostrano che gli interventi preventivi rivolti agli autori delle violenze sono complementari alle misure adottate a sostegno delle vittime».

Per Ancona, lo sportello è presente grazie all’Associazione Polo9, in Piazza della Repubblica n. 1/D, il lunedì e venerdì dalle 10 alle 12.30/ e dalle 15 alle 18.
Per contatti la mail è puntovoce@polo9.org; oppure il numero 329.545.12.04.
Grazie al progetto, finanziato con fondi pubblici, sarà possibile per gli autori di condotte violente, maltrattanti o persecutorie, che decidano spontaneamente di accedere ai percorsi, poter usufruire gratuitamente dei servizi messi a disposizione sul territorio.
Infine, va ricordata l’app YouPol. Seppur non sostituisca il 112 per casi urgenti o gravi, può aiutare le vittime e i testimoni di atti di violenza domestica a chiedere aiuto.

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