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Trasporto pubblico locale:
domani lo sciopero, corse a rischio

ANCONA - L’organizzazione sindacale degli autoferrotranvieri Usb ha indetto la mobilitazione nazionale in due diverse fasce orarie. Potrebbero non essere garantite quelle in partenza dai capolinea

(foto d’archivio)

 

Domani, venerdì 17 febbraio, l’organizzazione sindacale degli autoferrotranvieri Usb ha indetto uno sciopero nazionale di 24 ore per il settore del trasporto pubblico locale. Nella Regione Marche, le modalità di attuazione dello sciopero prevedono gli orari di inizio delle due fasce di sciopero, previste per le ore 8.30 e 20, non dovranno essere effettuate le partenze dai capolinea sino al termine dello sciopero; le corse che sono partite in orario antecedente all’orario di inizio delle due fasce di sciopero (ore 8.30 e 20 fino alla fine del servizio), giunte nel capolinea di arrivo della corsa rientreranno a vuoto nei depositi di appartenenza; i lavoratori scioperanti si presenteranno in servizio in tempo utile per garantire l’effettuazione delle corse con orario di partenza dai capolinea a partire dalle ore 17 (comprese) – sono esclusi dallo sciopero i servizi per i disabili ed i servizi scuolabus.

L’iniziativa di astensione dal lavoro viene dichiarata dalla sigla sindacale per rivendicare «la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia. congelamento e calmiere dei prezzi deí beni primari e dei combustibili; – si legge in una nota ufficiale – blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali; il superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti; la necessità di modificare l’ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato; la sicurezza dei lavoratori e del servizio, introduzione del reato di omicidio sul lavoro; il salario minino per legge a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato; il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali».

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