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Consorzio di bonifica, 600 interventi nel 2022
«Le proteste per i 20 euro di contributo
un dissenso disinformato e disinformante»

L'INTERVENTO dell'ente che rivendica l'importanza delle attività che svolge: «Dopo quello che questa Regione ha vissuto fra terremoti e alluvioni, si evidenzia come la nostra istituzione non sia solo una formalità ma una reale necessità»

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Claudio Netti, presidente del Consorzio di bonifica delle Marche

«Il contributo al Consorzio di bonifica non è illegittimo o preteso, il contributo annuale di 20 euro in media è un obbligo di legge. Non solo. Dopo quello che questa Regione ha vissuto fra terremoti e alluvioni, si evidenzia come non sia solo una formalità ma una reale necessità avere un Ente preposto a queste attività». Il Consorzio di Bonifica delle Marche interviene in seguito ad alcune proteste, talvolta promosse anche da figure politiche per ribadire l’importanza e la funzionalità dell’ente sottolineando come nel 2022 l’ente ha registrato ben 600 interventi di cui 91 di emergenza.

«Il dissenso disinformato e disinformante  – scrive il Consorzio – lascia il tempo che trova e fa male non tanto al Consorzio quanto ai consorziati che trovano, nelle attività gestite tanto quotidianamente quanto in emergenza dall’Ente, beneficio. Un beneficio che è collettivo, che ha ricadute sul valore degli immobili privati ma anche sul tessuto economico e sociale in cui vivono e operano».

La Corte costituzionale con la sentenza 188 del 25 settembre 2018, ha chiarito, nel caso dei contributi consortili di bonifica, che il beneficio per il consorziato contribuente consiste non solo nella fruizione, ma anche nella fruibilità che, in ragione del miglioramento che deriva all’immobile del consorziato, assicura la capacità contributiva che giustifica l’imposizione di una prestazione obbligatoria di natura tributaria.

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Un intervento del consorzio di Bonifica

Già la Commissione Tributaria Regionale delle Marche (sent. 162/01/12) aveva stabilito che (…) i contributi sono dovuti dai consorziati beneficiari in quanto proprietari di immobili inclusi nel comprensorio consortile. Il beneficio che ciascun immobile riceve dall’attività di bonifica ha carattere generale e non ha alcun rilievo quantificare il beneficio ricevuto dalle singole proprietà o stimare il mancato beneficio individuale, essendo le attività di bonifica espletate con modalità, tecniche e tempi diversi all’interno del perimetro del comprensorio e tutte finalizzate alla tutela del rischio dei danni che eventi naturali potrebbero provocare agli immobili agricoli, urbani e industriali. Le bonifiche determinano, oggettivamente, incremento di valore degli immobili situati nel perimetro del comprensorio e i rischi sono scongiurati dall’azione di tutela e salvaguardia del territorio posta in essere dall’attività consortile”

consorzio_bonifica-2-325x244La presenza sul territorio del Consorzio garantisce azioni di vigilanza, sorveglianza, manutenzione ed esercizio. Gli interventi – ordinari o straordinari – realizzati sulla base delle segnalazioni dei consorziati, sono volti al mantenimento dell’efficienza e della funzionalità del reticolo idraulico e finalizzati a preservare il territorio da fenomeni di allagamento e ristagno di acque.

In tale logica si è pronunciata la Corte di Cassazione nel febbraio 2021 : “il vantaggio delle opere consortili è unico e consiste nell’attività di prevenzione da fenomeni di dissesto idrogeologico sicchè non è necessario che le opere le attività di vigilanza avvengono a stretto contatto con gli immobili di pertinenza”.

«Dopo le tante conferme – conclude il Consorzio –  non solo sulla legittimità ma soprattutto sulla necessità di avere un Ente preposto a queste attività, dopo quello che questa Regione ha vissuto fra terremoti e alluvioni, dopo le tante risposte date e in via di realizzazione da parte del Consorzio ci chiediamo ancora e fortemente cosa spinga uno sparuto gruppo di consorziati a ricorrere in giudizio contro un contributo che la legge italiana considera essenziale per il conseguimento delle finalità inerenti alla bonifica e cosa motivi qualche politico all’istigare la pretesa illegittima di non pagare più. De facto, vediamo solo un’onda di dissenso fine a se stessa, che strumentalizza chi dovrebbe al contrario spingere per la compartecipazione, per le attività del Consorzio e che crea solo disagi nel calendario delle Commissioni Tributarie».

 

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